Dora Lagreca è la giovane morta a Potenza nella notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021, caduta dal balcone dell’abitazione in cui, secondo le cronache, conviveva con il fidanzato poi iscritto nel registro degli indagati.
Un volo di oltre 12 metri, la tragedia e tanti interrogativi dietro la morte di Dora Lagreca, 30 anni, morta a Potenza dopo essere precipitata dal balcone della casa di via Di Giura che condivideva con il fidanzato, Antonio Capasso. L’inchiesta avrebbe portato alla iscrizione di quest’ultimo nel registro degli indagati con l’ipotesi di istigazione al suicidio, ma familiari e amici della ragazza, originaria della provincia di Salerno, non avrebbero mai creduto a questa ricostruzione.
Chi era Dora Lagreca e dove viveva?
Dora Lagreca aveva 30 anni quando è morta, caduta dal balcone dell’abitazione del fidanzato nella notte tra l’8 e il 9 ottobre 2021. Originaria di Montesano sulla Marcellana (Salerno), viveva a Potenza con il giovane e, secondo quanto emerso, da poco aveva trovato un impiego presso un istituto scolastico della vicino Tito, dove lavorava come personale Ata.
La donna sarebbe precipitata dal quarto piano di una palazzina di via Di Giura, nel rione Parco Aurora, il cadavere riverso a terra dopo un volo di oltre 12 metri e completamente privo di indumenti. Il mistero di Dora Lagreca passerebbe anche per questo dettaglio: perché era nuda quando è caduta?
Dora Lagreca, le indagini e le ipotesi sulla morte
Le indagini sulla morte di Dora Lagreca, coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, non avrebbero escluso alcuno scenario compreso quello del suicidio. Un gesto estremo che la famiglia, così come gli amici, avrebbero respinto fin dalle prime battute d’inchiesta. Secondo quanto raccontato dal fidanzato ai carabinieri, la 30enne si sarebbe gettata dal balcone a seguito di una discussione e non di un violento litigio, spuntato tra le ipotesi e legato a una presunta gelosia. A suo dire avrebbe cercato di salvarla, ma invano.
Poche ore dopo il dramma, Antonio Capasso è risultato indagato per istigazione al suicidio. Ai militari avrebbe detto di aver provato a fermare la fidanzata, ma di non esserci riuscito. Sarebbe stato poi lui stesso a chiamare i soccorsi. “Molto scosso, era molto innamorato“: così lo avrebbe descritto il suo legale Domenico Stigliani, riporta Ansa, dopo la tragedia.
Dopo il sopralluogo nell’appartamento teatro dei fatti, durato oltre 4 ore, gli inquirenti del reparto scientifico avrebbero condotto accertamenti anche all’esterno, in particolare sul balcone da cui la donna è caduta e sul parapetto. A quest’ultimo, stando alle ricostruzioni trapelate, la 30enne avrebbe tentato di aggrapparsi prima di precipitare e gli inquirenti avrebbero prelevato una parte della lamiera per analizzarla a caccia di tracce utili a risolvere il caso. In sede di autopsia sul corpo di Dora Lagreca – condotta al San Carlo di Potenza – da un primo esame non sarebbero emersi segni di colluttazione e aggressione, come riferisce Tgr Basilicata. Evidenti, invece, sarebbero gli esiti della caduta da un’altezza importante.
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