Chi è Danilo Restivo, condannato per l’omicidio di Elisa Claps

Chi è Danilo Restivo, condannato per l’omicidio di Elisa Claps

La storia di Danilo Restivo, killer della studentessa 16enne scomparsa il 12 settembre 1993 e trovata 17 anni dopo, il corpo ormai mummificato, nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza.

Danilo Restivo è l’assassino di Elisa Claps, condannato a 30 anni di carcere per il delitto della studentessa, avvenuto a Potenza, e a 40 anni per un altro omicidio, consumato nel 2002 in Inghilterra: dopo aver ucciso la 16enne in Italia, in assenza di prove certe a carico rimase a piede libero e partì per la Gran Bretagna. È lì che, dopo essersi sposato, avrebbe ucciso la vicina di casa Heather Barnett, madre di due figli…

Danilo Restivo: la biografia

Il nome, il volto e il profilo criminale di Danilo Restivo sono legati a uno dei casi di cronaca nera più scioccanti della storia italiana: il delitto di Elisa Claps.

Funerali Elisa Claps

L’uomo, originario della Sicilia e residente a Potenza con la famiglia all’epoca della scomparsa della 16enne Elisa Claps, è stato riconosciuto responsabile dell‘omicidio della 16enne dopo una vera e propria odissea investigativa che lo avrebbe visto libero di raggiungere l’Inghilterra e, prima di essere incastrato, colpire ancora uccidendo un’altra donna.

Secondo quanto emerso sulla sua biografia, Danilo Restivo è nato il 3 aprile 1972 a Erice, in provincia di Trapani, e con i genitori si sarebbe trasferito in Basilicata da ragazzino perché suo padre, Maurizio Restivo, aveva assunto l’incarico di direttore della Bilioteca nazionale di Potenza.

Danilo Restivo: processi e condanne per i casi di Elisa Claps e Heather Barnett

I sospetti iniziali si addensarono intorno alla figura di Danilo Restivo perché, secondo la ricostruzione emersa, sarebbe stato l’ultimo a vedere Elisa Claps prima della scomparsa.

Ad alimentare le ombre sulla sua posizione anche un episodio che sembrava legarlo al caso: alcune ore dopo la sparizione della giovane, si sarebbe presentato sporco di sangue al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino per un taglio alla mano e riferendo ai sanitari di una caduta accidentale.

Gli inquirenti avrebbero scoperto strane abitudini dell’allora 21enne: Restivo avrebbe importunato diverse giovani con telefonate anonime nelle quali si sentiva la colonna sonora del film Profondo rosso, un cult del genere horror, o il brano Per Elisa di Beethoven.

Era anche noto per tagliare di nascosto ciocche di capelli alle donne con un paio di forbici che avrebbe portato sempre con sé, agendo a loro insaputa.

Danilo Restivo, rimasto a piede libero nonostante i sospetti sul caso Claps, nel 2002 si era trasferito in Inghilterra e si era sposato. Si era stabilito in zona Richmond Park a Bournemouth, e nello stesso anno avrebbe ucciso ancora.

La vittima si chiamava Heather Barnett, una sarta vicina di casa del killer trovata cadavere in casa dai figli, ancora bambini. Tra gli indizi che avrebbero orientato gli investigatori inglesi sul profilo di Restivo, il fatto che qualche giorno prima del delitto si trovasse a casa della vittima per commissionarle un piccolo lavoro di sartoria.

Heather Barnett, dopo quell’incontro, avrebbe riferito di non trovare più le sue chiavi di casa. Un altro elemento a carico dell’uomo avrebbe avuto un forte richiamo alla sua abitudine di tagliare i capelli alle donne: tra le mani di Heather Barnett, gli inquirenti avrebbero trovato due ciocche.

Nel 2004, in costanza di stretta sorveglianza da parte della polizia inglese, durante un controllo Restivo sarebbe stato trovato in possesso di un coltello, forbici, passamontagna e guanti. In sede di perquisizione domiciliare, gli agenti avrebbero sequestrato delle scarpe che avrebbero presentato tracce di sangue lavate con candeggina.

Arrestato nel 2006, l’uomo sarebbe stato poi formalmente accusato dell’omicidio Barnett nel 2009 anche grazie al contributo degli inquirenti italiani che, nel frattempo, lavoravano al caso Claps.

Si sarebbe sempre detto innocente, ma a processo avrebbe incassato l’ergastolo poi commutato in 40 anni di reclusione che sconta oltremanica. In Italia, processato per l’omicidio di Elisa Claps e inchiodato dalle tracce sul corpo della ragazza, la sentenza definitiva a suo carico è stata fissata a 30 anni.