Quello che non sai su Cecilia Sala, dalla carriera a 3 curiosità

Quello che non sai su Cecilia Sala, dalla carriera a 3 curiosità

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla giornalista e inviata di guerra Cecilia Sala, dalla carriera alle curiosità.

Cecilia Sala è una giornalista, autrice e scrittrice che ha lavorato in alcune zone di guerra. Scopriamo cosa c’è da sapere sulla sua carriera giornalistica e sulla sua vita privata, passando per alcune curiosità.

Chi è Cecilia Sala: la carriera

Nata a Roma il 26 luglio 1995 (sotto il segno zodiacale del Cancro) Cecilia Sala ha lavorato come giornalista freelance, occupandosi soprattutto di affari esteri. Nel 2015 ha iniziato a collaborare con Vice in qualità di reporter e invita e nel frattempo ha frequentato la facoltà di Economia Internazionale presso l’università Bocconi. Ha lavorato su La7 per Servizio Pubblico, e ha concretizzato il suo sogno di diventare giornalista professionista.

Ha collaborato con L’Espresso, Vanity Fair e Will Media, e inoltre ha scritto per Otto e Mezzo su La7. Nel 2019 è entrata a far parte della redazione de Il Foglio e a seguire ha realizzato il podcast incentrato sull’omicidio di Marta Russo, Polvere (per Huffington Post). Sulla stessa storia ha incentrato il suo libro Polvere. Il caso di Marta Russo. Nel 2022 ha realizzato il podcast Stories, incentrato su storie dal mondo e nel 2023 è uscito il suo secondo libro, L’Incendio.

La sua attività giornalistica le è valsa alcuni premi e riconoscimenti, come il premio Penna d’oro per i giovani talenti e il premio giornalistico Nilde Iotti.

Cecilia Sala: la vita privata

Non si sa molto della vita privata della giornalista, che è sempre stata estremamente riservata sulla sua vita privata. Non sono note informazioni sulla sua vita sentimentale e non è dato sapere inoltre dove abiti.

Cecilia Sala: le curiosità

– Su Instagram condivide dettagli e retroscena legati alla sua carriera.

– Ha fatto l’inviata di guerra in Iraq, Afghanistan e Ucraina. A Radio Deejay ha confessato che il suo lavoro non mancherebbe di far preoccupare i suoi genitori, e ha ammesso: “Mio padre la prende male, nel senso che è quello che soffre di più (…) È contento per me, ma l’incertezza assoluta dei primi giorni lo terrorizza: i primi giorni di bombe o di invasione, il non capire bene da dove arriva il pericolo, cosa può succedere. Ma io l’ho scoperto dopo: in Ucraina è stato così carino da non chiamarmi. I miei genitori sono bravissimi.

– Ha compreso di voler diventare giornalista durante i suoi studi liceali.