Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima della mafia: la sua storia come traccia d’esame

Carlo Alberto Dalla Chiesa, vittima della mafia: la sua storia come traccia d’esame

La vita di Carlo Alberto dalla Chiesa si è conclusa con la sua tragica morte nel 1982, ma il generale è ancora oggi ricordato come un martire dello Stato.

Carlo Alberto dalla Chiesa è stato un generale dei Carabinieri a lungo impegnato nella lotta contro il terrorismo. Grazie al suo impegno, negli anni ’70 l’Arma ottenne notevoli successi contro le Brigate Rosse. Sciolto il nucleo antiterrorismo, dalla Chiesa è stato trasferito a Palermo affinché i suoi sforzi contribuissero a ridurre l’immenso potere della mafia. Come prefetto, il generale è rimasto vittima di un attentato che gli è costato la vita, nel 1982. Ripercorriamo insieme la sua storia.

Chi era Carlo Alberto dalla Chiesa

Nato a Saluzzo (Cuneo) il 27 settembre 1920, sotto il segno zodiacale della Bilancia, Carlo Alberto dalla Chiesa era figlio di Romano, generale dei Carabinieri. Ha studiato presso la Scuola allievi ufficiali di Spoleto, entrando nell’Esercito nel 1941. Ha combattuto nella fanteria durante la guerra in Montenegro, per poi far parte del movimento della Resistenza operando in clandestinità nelle Marche.

Carlo Alberto ha studiato molto e con grande passione: si è laureato dapprima in Giurisprudenza e poi, qualche anno dopo, in Scienze Politiche. È nel corso dei suoi studi presso l’Università di Bari che ha conosciuto il professor Aldo Moro. I suoi incarichi come ufficiale Carabiniere lo hanno portato a girare l’Italia intera.

Ha partecipato nella lotta contro il banditismo in Campania, poi ha seguito alcuni incarichi in Sicilia nella lotta contro la mafia. Negli anni ’70 ha ottenuto la promozione a generale e si è ritrovato a guidare una squadra di valenti carabinieri impegnati a combattere le Brigate Rosse. Dalla Chiesa ha istituito il Nucleo Speciale Antiterrorismo, mediante il quale ha ottenuto grandi successi.

Fonte foto: https://www.instagram.com/consultagiovanileortona/

La morte di Carlo Alberto dalla Chiesa

Nel 1982, il Consiglio dei Ministri ha nominato Carlo Alberto prefetto di Palermo, affinché l’uomo ottenesse gli stessi risultati che aveva avuto con il Nucleo Speciale Antiterrorismo nella lotta contro la mafia. La sera del 3 settembre 1982, dalla Chiesa è rimasto vittima di un attentato mafioso mentre si trovava in auto assieme alla sua seconda moglie.

Entrambi sono morti, uccisi da colpi di arma da fuoco sparati da un veicolo che li aveva affiancati. Stessa sorte per l’agente di scorta del prefetto, che seguiva la sua vettura. Il funerale si è tenuto nella chiesa di San Domenico a Palermo, e le spoglie di Carlo Alberto si trovano oggi nel Cimitero della Villetta, a Parma.

La vita privata di Carlo Alberto dalla Chiesa

Durante il suo periodo a Bari, il giovane ha conosciuto Donna Fabbo, una ragazza che gli ha fatto perdere la testa. I due si sono sposati nel 1946 e hanno avuto tre figli: Rita (1947), Nando (1949) e Simona (1952). Oggi Rita dalla Chiesa è una famosa conduttrice tv, mentre Nando si è dedicato alla carriera di scrittore e accademico e Simona a quella politica.

Nel 1978, Dora è morta a causa di un infarto. Pochi anni dopo, il generale dalla Chiesa ha conosciuto una giovane infermiera, Emanuela Setti Carraro. I due sono convolati a nozze nel 1982, e solo un paio di mesi dopo sono rimasti uccisi durante il terribile attentato.

Fonte foto: https://www.instagram.com/consultagiovanileortona/