Chi è Beppe Vessicchio

Beppe Vessicchio è un famoso maestro di orchestra. Noto per le sue partecipazioni a Sanremo e il contagioso sorriso seminascosto dalla folta barba. Sfortunatamente quest’anno non parteciperà al festival di Sanremo.

BIOGRAFIA

Giuseppe Vessicchio, per gli amici Beppe o Peppe, nato a Napoli il 17 marzo del 1956. E’ un musicista, arrangiatore, direttore d’orchestra, compositore e personaggio televisivo.

E’ proprio nella città partenopea in cui il maestro muove i suoi primi passi nel mondo della musica, infatti dopo aver studiato al conservatorio realizza dischi per Nino Buonocore, Edoardo Bennato,Peppino Di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Vessicchio inizia anche una fruttifera collaborazione con Gino Paoli ed è proprio insieme che scrivono grandi successi come Ti lascio una canzone e Cosa farò da grande. Oltre ad essere un musicista ed arrangiatore partecipa anche a varie produzioni televisive come Va Pensiero, Club 92,  Buona Domenica e molte altre. Dall’inizio degli anni 90 Vessicchio diventa una presenza stabile al festival di Sanremo come direttore d’orchestra vincendone quattro:

  • nel 2000 dirigendo la canzone Sentimento degli Avion Travel,
  • nel 2003 dirigendo la canzone Per dire di no di Alexia,
  • nel 2010 dirigendo la canzone Per tutte le volte che di Valerio Scanu
  • nel 2011 dirigendo Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni.

Ha avuto l’onore di dirigere l’orchestra che ha suonato in memoria di John Lennon dal Cremlino in mondovisione.

Il maestro è stato arrangiatore per Roberto Vecchioni, Andrea Bocelli, Elio e le Storie Tese, Syria, Zucchero, Lorella Cuccarini, Avion Travel, Ron, Biagio Antonacci, Ornella Vanoni, Fred Bongusto, i Baraonna, Tom Jobim, Ivana Spagna, Max Gazzè. Intorno agli anni duemila entra a far parte, sia come insegnante di canto sia come direttore d’orchestra, nel cast del famoso programma di Maria de Filippi Amici. 

E’ socio dell’organizzazione no profit Associazione trenta ore per la vita.

Vessicchio ha da poco scritto un libro, insieme ad Angelo Carotenuto, dal titolo La musica fa crescere i pomodori in cui esprime la propria teoria secondo cui il potere benefico della musica aiuta la crescita delle piante.