Chi è Angelo Privitera, storico amico e collaboratore di Franco Battiato

Chi è Angelo Privitera, storico amico e collaboratore di Franco Battiato

Scopriamo chi è Angelo Privitera, una delle persone più vicine al Maestro Franco Battiato durante la sua vita artistica e privata. Ecco tutto quello che si sa della sua storia…

Angelo Privitera è un affermato musicista, amico grandissimo di Franco Battiato fino alla sua morte. Un legame intenso fatto di note e affetto, quello tra i due artisti, andato avanti per decenni tra spettacoli e canzoni. Partiamo alla scoperta della sua biografia e delle curiosità che non tutti conoscono.

Chi è Angelo Privitera e dove vive?

Angelo Privitera, musicista originario di Acireale alle tastiere e al pianoforte per anni al fianco di Franco Battiato, suo grandissimo amico per decenni, in tantissime tournée, è stato lo storico tastierista del cantautore siciliano e ha collaborato con lui per circa 30 anni. Vive in Sicilia, terra che ha dato i natali al Maestro della musica.

Nel corso della sua carriera, oltre a consacrare la sua fama come straordinario pianista e tastierista, Angelo Privitera è diventato docente e ha assunto anche il ruolo di direttore artistico della stagione musicale di Recco e ha accompagnato il cantautore fino all’ultimo dei suoi giorni, nel segno di una inossidabile amicizia.

La vita privata di Angelo Privitera

Non si conosce molto della vita privata del musicista. Da sempre molto riservato, è noto per la sua straordinaria carriera artistica e per la sua longeva amicizia con Franco Battiato, ma non è dato sapere altro sulla sua storia personale al di là degli impegni nel mondo della musica.

Su Facebook condivide spesso ricordi dell’amico Franco Battiato con cui l’amicizia, come ha raccontato al quotidiano La Sicilia, sarebbe nata dopo un incontro tra le aule del Liceo Scientifico “Archimede” di Acireale che il cantautore aveva frequentato 20 anni prima di lui, in occasione della cerimonia per i 60 anni dell’istituto. “Franco viveva a Milano ma venne. Io c’ero come ex alunno e per suonare. Nacque un’amicizia. Lo andai a trovare a Milano e poi quando lui tornò a vivere in Sicilia, iniziò una collaborazione intensa. Ma il lavoro era quasi di contorno, eravamo come fratelli, condividevamo tutto (…)“.

Al fianco del Maestro ha scritto intense pagine di musica e così lo ha ricordato, riporta Il Secolo XIX, dopo la morte: “Sono distrutto, per me era come un fratello. Non ho più lacrime e non ho più parole“.