Alfredo Belli Paci era il marito di Liliana Segre, senatrice a vita testimone dell’Olocausto sopravvissuta agli orrori della Shoah. Scopriamo insieme la storia, tra dolore e rinascita…
Liliana Segre, sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, dopo la liberazione dai nazisti ha ricostruito la sua vita, passo dopo passo, nonostante il dramma della perdita del papà , mai tornato dai campi di sterminio. Nel lager era arrivata con lui su uno dei famigerati treni che l’avrebbero strappata alla sua infanzia serena, già orfana di mamma e cresciuta con il genitore, stretti in un legame profondo e unico. Nel 1948 avrebbe incontrato l’uomo che le ha restituito il sorriso, Alfredo Belli Paci, poi diventato suo marito e padre dei suoi figli. Partiamo alla scoperta della sua biografia e della vita privata.
Chi era Alfredo Belli Paci e dove viveva?
Marito inseparabile di Liliana Segre, Alfredo Belli Paci era laureato in Giurisprudenza e ha incontrato la donna della sua vita, colei che poi è diventata sua moglie, nel 1948. All’epoca aveva 28 anni e alle spalle l’esperienza in campo di concentramento, deportato con tanti altri italiani per aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Originario delle Marche, il marito di Liliana Segre era milanese d’adozione.
Nella sua triste storia di deportato, Alfredo Belli Paci è stato in 7 campi di prigionia nazisti, costretto tra gli Imi (internati militari italiani) quando, in veste di ufficiale in Grecia, fu disarmato con altri italiani dai tedeschi e avviato ai campi.
Alfredo Belli Paci sarebbe stato l’artefice della rinascita di Liliana Segre dopo l’atroce esperienza nel lager. “Pochissime volte è venuto a sentire le mie testimonianze, due o tre massimo, non lo potevo vedere perché piangeva tutto il tempo impedendomi di essere sciolta come avrei voluto essere. Ma era sempre con me“. Lo ha raccontato Liliana Segre a Tv2000, spiegando come il marito fosse un uomo molto dolce e di fede cattolica, a cui si sarebbe riavvicinato dopo la morte della madre.
Alfredo Belli Paci e Liliana Segre: vita privata, matrimonio e figli
Alfredo Belli Paci e Liliana Segre si sono conosciuti in Italia alla fine degli anni ’40, dopo la liberazione dal nazismo, e si sono sposati nel 1951. Il loro è stato un matrimonio longevo e inossidabile, andato avanti fino alla morte del marito di Liliana Segre, datata 2008. Un grande amore cominciato in punta di piedi, con la delicatezza di lui nell’avvicinare l’immensa sofferenza di Liliana Segre, sopravvissuta ai lager nazisti e a un orrore che definire agghiacciante appare fin troppo riduttivo.
“Eravamo in spiaggia, lui vide quel numero tatuato sul mio braccio e mi disse ‘Io so cos’è quel numero, tu devi avere molto sofferto, so che sei una ragazza diversa dalle altre’. Non ci siamo più lasciati“. Sono le parole con cui Liliana Segre, intervistata da Tv2000, ha raccontato il primo incontro con Alfredo Belli Paci nel 1948, quando lei aveva 18 anni…
“Fu un modo così dolce di accostarsi a me, che ero come un animale ferito, e temevo moltissimo di non riuscire a sopportare una vita normale. Bastava un cane lupo, un fuoco acceso, un turista tedesco che passava vicino per rimettermi dentro a quell’inferno da cui ero uscita…“. Alfredo Belli Paci, poi diventato avvocato, e Liliana Segre hanno costruito una bella famiglia unita, coronando il loro sogno d’amore con la nascita di tre figli: Alberto, Luciano e Federica.
Liliana Segre ha raccontato a Che tempo che fa la polemica esplosa intorno a un capitolo del passato di Alfredo Belli Paci: “Mio marito, negli anni ’77 e ’78 una specie di momento critico nei confronti della democrazia per cui aveva sofferto, e per un certo periodo aderì a una destra in cui c’era Almirante. In un lungo matrimonio, durato quasi 60 anni come il mio, ovviamente ci sono come sempre momenti di crisi. Allora ci fu una crisi, misi mio marito e me su uno stesso piano e dovevamo scegliere: dovevamo sceglierci nuovamente come quando ci eravamo sposati oppure sarebbe stato tutto inutile. Per fortuna la scelta che vinse fu quella dell’amore: lui rinunciò per me a una eventuale carriera politica e fummo insieme per altri 25 anni…“.