Chi è Alberto Tarallo, produttore ex compagno di Teodosio Losito

Chi è Alberto Tarallo, produttore ex compagno di Teodosio Losito

Scopriamo chi è Alberto Tarallo, produttore ex compagno di Teodosio Losito accusato di averne falsificato il testamento: la storia, tra biografia e vita privata…

Produttore cinematografico ed ex compagno di Teodosio Losito, Alberto Tarallo è finito sotto accusa dopo la sua morte e si è difeso respingendo ogni ipotesi, dall’istigazione al suicidio alla presunta falsificazione del testamento. Ecco la sua storia.

Alberto Tarallo: la biografia

Alberto Tarallo, secondo quanto riportato da Novella 2000, è nato a Napoli sotto il segno della Bilancia, il 23 settembre 1953.

Produttore cinematografico famoso e affermato, considerato un volto di punta nel mondo delle fiction e la sua carriera spazia tra importanti produzioni tra le più seguite dal grande pubblico.

Alberto Tarallo

Insieme all’ex compagno Teodosio Losito avrebbe siglato un lungo sodalizion nella Ares Film, concluso con la morte prematura di quest’ultimo.

Durante la sua attività, riporta ancora la rivista, Alberto Tarallo avrebbe contribuito al fiorire di talenti come Gabriel Garko, Eva Grimaldi e Manuela Arcuri, Massimiliano Morra e Adua Del Vesco (Rosalinda Cannavò)…

Il Corriere della Sera riporta che Alberto Tarallo sarebbe stato accusato di istigazione al suicidio dopo il decesso del compagno, ipotesi poi archiviata.

Ma a suo carico, nel 2023, si sarebbe profilato l’orizzonte di un processo attraverso il rinvio a giudizio, ricostruisce Il Fatto Quotidiano, con l’accusa di aver falsificato il testamento di Losito imitandone firma e calligrafia per impossessardi dell’eredità. Questa, stando a quanto riportato dai quotidiani, una delle pagine collaterali del caso “Ares Gate“.

Alberto Tarallo: la vita privata

Per quanto riguarda la vita privata, è emerso che Alberto Tarallo avrebbe avuto una lunga relazione con Teodosio Losito, quest’ultimo morto suicida nel 2019. Si sarebbe tolto la vita, ricostruisce Il Fatto Quotidiano, nella villa di Zagarolo dove entrambi vivevano.

Dall’indagine sull’iniziale ipotesi di istigazione al suicidio, poi conclusa con l’archiviazione, sarebbero scaturiti altri due filoni: uno sul testamento – per l’accusa falsificato – e uno sulla bancarotta della Ares, procedimenti che avrebbero visto Tarallo indagato.

Alberto Tarallo ha sempre respinto ogni accusa e nel 2020, intervistato da Massimo Giletti a Non è l’Arena, aveva delineato così il suo dolore per la situazione venutasi a creare dopo la scomparsa di Teodosio Losito e le accuse di Adua Del Vesco attraverso i microfoni del Grande Fratello:

Se mi sono deciso a venire (in trasmissione, ndr) è proprio perché ho vissuto sulla mia pelle l’esperienza di sbattere il mostro in prima pagina. Hanno parlato di messe nere, hanno inventato statue in giardino dove la gente si doveva inginocchiare e fare un rito, cose assurde. Questo non sarebbe niente confronto a quello che è venuto dopo. È come imparare a convivere con un cancro, è un dolore… Io ho vissuto 6 mesi la depressione di Teo, poi il suo suicidio, è un nodo ardente che ti porti dietro…“.

Quando leggo le cose sui giornali – aveva concluso il produttore – rimango basito. Credo che alla base di tutto ci sia un rancore perché dopo la Ares alcuni non hanno avuto altre occasioni lavorative. Ma credo anche che qualcuno abbia ‘lavorato’ su questo rancore per architettare qualcosa contro di me. Questa è una sensazione che ho molto forte, di solito non mi sbaglio. Ho avuto un certo fiuto nella vita, e continuo ad averlo (…). Arriveremo al punto di capire da dove nasce questa macchinazione (…)“.