Alberto Sordi: 6 curiosità imperdibili sul mito del cinema italiano

Alberto Sordi: 6 curiosità imperdibili sul mito del cinema italiano

Non solo mito intramontabile della romanità, volto ineguagliabile del cinema italiano: Alberto Sordi era molto di più, a partire dal suo essere… uno scapolo d’oro!

Alberto Sordi è uno dei ‘patrimoni’ italiani incastonati per sempre nel firmamento artistico internazionale. Non solo Italia, infatti, nella sua fama di attore e sceneggiatore: tutto il mondo lo conosce e ne ammira la grandezza inarrivabile, dall’alto di una colossale filmografia che conta circa 200 film! Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e Vittorio Gassman sono solo alcuni dei nomi celebri della sua era, rimasto per sempre come simbolo indiscutibile della romanità… Vi sveliamo 5 chicche imperdibili sulla sua biografia.

Chi era Alberto Sordi?

Alberto Sordi è nato a Roma, sotto il segno dei Gemelli, il 15 giugno 1920. La sua morte è datata 24 febbraio 2003, compianto re della romanità nei suoi celebri panni di attore.

Sordi è stato anche regista, sceneggiatore, compositore, cantante e comico, ma anche doppiatore. Un’identità artistica poliedrica e in continuo fermento, sempre sotto i riflettori ma molto attenta a preservare le sfumature più intime della sua essenza.

Alberto Sordi

La vita privata di Alberto Sordi

La vita privata di Alberto Sordi è stata fagocitata dalla sua immagine pubblica di mattatore della porta accanto, divo alla portata di tutti dal sapore genuino e inimitabile.

Nonostante una personalità decisamente forte sul set, il suo vissuto sentimentale e familiare è rimasto sempre un passo (o forse di più) indietro rispetto alla sua celebrità, restando praticamente immacolato pur nel costante assedio dei media.

Non si è mai sposato, non ha avuto figli e la sua immagine di ‘scapolo d’oro‘ del cinema lo ha reso quasi irraggiungibile, nonostante diverse relazioni (vere o presunte) con alcune delle donne più in vista di allora.

Tra le fiamme attribuite all’attore figurano Shirley MacLaine, la principessa Soraya Esfandiary Bakhtiari, Uta Franzmair e Patrizia De Blanck. Una sola, però, sarebbe la sua fidanzata certa: Andreina Pagnani, conosciuta nel 1941 e più grande di lui. Una storia durata 9 anni, la loro, nata in sala doppiaggio per Il giardino di Allah in cui lei prestò la voce a Marlene Dietrich…

Che mi metto un’estranea in casa?“: è questa la spiegazione ironica che dava spesso alla domanda sull’assenza di un matrimonio nella sua vita. In realtà, una moglie sarebbe stata ‘di troppo’ in una esistenza completamente votata alla carriera e al grande amore per la recitazione.

Dove viveva Alberto Sordi?

Alberto Sordi ha vissuto per tutta la vita nella sua adorata Roma, culla del suo genio indelebile e della sua simpatia. Ha trascorso gran parte dell’esistenza – dal 1958 fino alla sua morte – nella sua villa di piazzale Numa Pompilio, acquistata dall’attore per la cifra astronomica (per l’epoca) di 80 milioni di lire e appartenuta a Dino Grandi, storico gerarca fascista.

6 cose da sapere su Alberto Sordi

-È sempre stato un cattolico praticante, nato nel rione d Trastevere e ultimo figlio del musicista e docente Pietro Sordi e della maestra elementare Maria Righetti.

-Ha avuto 2 sorelle e 2 fratelli: Savina, Aurelia, Giuseppe e Alberto, omonimo nato 4 anni prima dell’attore e morto dopo pochi giorni dal parto.

-Ha vissuto parte dell’infanzia a Valmontone, ed è alle elementari che ha esordito nei panni dell’attore alle prese con un teatrino di marionette!

-Ha fatto parte del coro di voci bianche della Cappella Sistina, cantando come soprano… Ma la sua voce è diventata un basso riconoscibile ovunque! La sua passione per la musica è stata molto forte, appassionato e allievo di canto lirico con alle spalle incursioni giovanili nel mondo dell’opera.

-Il suo accento romanesco è uno dei tratti essenziali della sua figura, dentro e fuori dal set.

-Tra le scene indimenticabili della sua carriera spicca quella degli spaghetti in Un americano a Roma. È qui che la sua battutaMacarò… m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!” è diventata un cult.

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