Addio Cervinia, la località sciistica torna a essere Le Breuil: scoppia la polemica tra gli abitanti e gli addetti al settore turistico.
In un mondo che va avanti, la Valle d’Aosta torna al passato. Ma non senza motivo. Dopo mesi e mesi di ipotesi, indiscrezioni e voci di corridoio, adesso è ufficiale: Cervinia non esiste più. O meglio, esiste, ma ha cambiato nome, tornando all’antica denominazione di Breuil.
Un ritorno all’origine che non è il frutto di un passatismo eccessivo, bensì di una decisione presa con consapevolezza dal Comune di Valtournenche (quello in cui si trova la celebre località sciistica) e dalla Regione per rispolverare la propria storia e cancellare una denominazione oggi trasformata in brand, le cui origini risalgono però all’epoca del regime fascista.
Cambio nome per Cervinia: perché torna ad essere Breuil
La denominazione francese era quella con cui era sempre stata conosciuta Cervinia fino all’avvento del fascismo. Nell’ottica della ‘nazionalizzazione’ dell’intero paese italico e della lingua, il partito guidato da Mussolini impose anche alla località sciistica di cambiare nome e adottarne uno italiano, prendendo spunto dall’ubicazione esattamente ai piedi del Monte Cervino.
D’altronde, prima di allora Breuil era una perla per pochi appassionati. Fu proprio negli anni Trenta, con l’apertura del comprensorio fondato dalla Società Anonima Cervino, che avvenne il rilancio del paesino montano come località sciistica.
Nonostante da allora siano passati novant’anni, il Comune di Valtournenche ha ritenuto opportuno mettere fine all’italianizzazione del paese, e già dallo scorso aprile ha deciso di tornare alle origini, ricevendo a settembre l’ok della giunta regionale e in questi gironi la firma del presidente della Regione, Renzo Testolin.
Da qui a poco, dunque, verranno cambiati i cartelloni stradali, modificate le denominazioni sui documenti degli abitanti e si tornerà a parlare esclusivamente di Breuil. Una prospettiva che però non trova tutti d’accordo, a partire dagli esponenti del settore turistico.
Scoppia la polemica per il cambio nome di Cervinia
Il ritorno alle origini non ha sollevato le rimostranze di una parte della cittadinanza, a partire dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che pone l’accento sull’importanza che il brand Cervinia ha assunto nel corso dei decenni non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. “Un così drastico cambiamento“, esprimono in coro Alberto Zucchi, coordinatore regionale di FdI, e il deputato Matteo Rosso, “non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all’immagine di tutta la Valle d’Aosta“.
Una preoccupazione che ha coinvolto molti degli abitanti del paese e degli addetti ai lavori del settore turistico, a prescindere da ogni tipo di ideologia. Davanti a tante rimostranze, la stessa sindaca di Valtournenche Elisa Cicco, non ancora eletta al momento del voto del Comune dello scorso aprile, non ha potuto rimanere immobile. Contattata dall’Ansa, la prima cittadina ha quindi dichiarato che il suo attuale obiettivo è cercare di trovare una soluzione per bloccare l’iter di modifica del nome e mantenere la denominazione di Cervinia.