Catania, uccide la sorella e poi confessa: c’è il sospetto di una premeditazione

Catania, uccide la sorella e poi confessa: c’è il sospetto di una premeditazione

Giovanni Di Prima ha confessato l’omicidio della sorella Lucrezia. Ieri era stata denunciata la scomparsa della donna.

Ha messo in scena tutto, la scomparsa, le ricerche. Giovanni Di Prima è crollato e ha confessato l’omicidio della sorella. Ventiduenne, da tutti Giovanni era considerato il classico bravo ragazzo. Nessuno in paese riesce a spiegarsi il drammatico evento.

Non si riesce a spiegare il movente alla base dell’omicidio.

Giovanni avrebbe trasportato Lucrezia avvolgendola in un lenzuolo bianco e in un sacco di plastica. L’avrebbe trascinata per centinaia di metri all’interno di un boschetto nei pressi dell’Etna.

Secondo gli inquirenti c’è il sospetto di una premeditazione. Giovanni avrebbe aspettato Lucrezia nel bagno dove l’ha aggredita con un coltello. La donna, trentasette anni, sarebbe stata colpita alle spalle senza riuscire a difendersi. L’arma del delitto è stata ritrovata nel garage di casa, ripulita malamente.

Una famiglia distrutta. Ora emergono dettagli sul comportamento anomalo di Giovanni Di Prima, che viveva in totale isolamento da alcuni mesi. Forse Lucrezia lo spingeva ad aprirsi, a interagire con gli altri, e la sua premura gli è stata fatale. Perché Giovanni l’ha uccisa? Non era un omicidio prevedibile. C’è chi afferma che sono cose che non si possono spiegare.