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Caso Yara, parla il difensore di Massimo Bossetti: “Non è stato lui ma più di un assassino”

Massimo Bossetti

Il legale che ha coordinato la difesa di Massimo Bossetti nel caso Yara, ha fatto delle inedite dichiarazioni sul suo assistito e sull’esame del DNA che l’ha inchiodato.

Nuove dichiarazioni sul caso della piccola Yara uccisa il 26 novembre 2010. Il responsabile dell’omicidio è stato dichiarato Massimo Bossetti che è attualmente in carcere con ergastolo. Il muratore di 51 anni continua proclamarsi innocente e il suo legale svela delle ipotesi inediti sul caso della ragazza.

Le dichiarazioni di Roberto Bianco che ha difeso Massimo Bossetti

Roberto Bianco, legale che a capo della difesa di Massimo Bossetti sul caso Yara, ha fatto delle nuove importanti dichiarazioni. In occasione di un’intervista esclusiva per Vanity Fair, Bianco dichiara: “Nel nostro sistema giuridico, si condanna se si prova la colpevolezza dell’imputato oltre ogni ragionevole dubbio. E io, di dubbi, ne ho moltissimi”. I dubbi di cui parla il consulente legale sono legati al DNA trovato sulla ragazza che avrebbe inchiodato Bossetti. Ancora aperta però la questione sulle tracce di materiale genetico di Ignoto 1 trovato sulle mutandine di Yara. “La condanna di Bossetti si basa essenzialmente sull’analisi del dna. Se, ripetendo gli esami, si dovesse pervenire a una diversa caratterizzazione genetica di Ignoto1, vorrebbe dire che da quasi sette anni in carcere c’è un innocente”. Secondo Roberto Bianco si dovrebbero rifare le analisi del DNA usufruendo delle più avanzate tecniche scientifiche che, nel corso del tempo, si sono evolute. Il legale dichiara comunque di avere molti dubbi sul fatto che il muratore arrestata sia effettivamente l’assassino e che a commettere l’omicidio di Yara potrebbero essere state più persone.

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ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2021 12:47

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