Michele Merlo poteva avrebbe avuto alte probabilità di salvarsi se i medici che lo hanno visitato nei giorni prima del ricovero in ospedale, avessero dato la giusta terapia al cantante.
C’è un’ulteriore svolta nel caso di Michele Merlo, il cantante di Amici morto in seguito ad un’emorragia celebrale dovuta ad una leucemia fulminante. Un medico è stato indagato per “omicidio colposo in merito a condotte mediche”. I sospetti sono ricaduti sul medico di famiglia Rosà e sul Pronto Soccorso di Cittadella, Padova.
Morte Michele Merlo: “Avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza compresa tra il 79 e l’87 per cento”
La procura di Vicenza sta indagando sui giorni precedenti al ricovero nell’Ospedale dove Michele Merlo è deceduto. Al momento del ricovero infatti, i medici non potevano fare nulla per salvare il cantante ma i medici che lo hanno visitato prima potevano prescrivere la terapia giusta con cui, secondo ciò che riporta il Corriere, “avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza compresa tra il 79 e l’87 per cento“.
Ad essere nell’occhio del ciclone è proprio il medico di famiglia e il Pronto Soccorso a Padova. Secondo ciò che racconta il padre di Merlo: “Il 26 maggio Michele si presentò al Pronto soccorso di Cittadella con dolori e uno strano ematoma alla gamba. Ma tre ore dopo il triage (gli era stato assegnato un codice bianco ndr), era ancora in attesa. Così, scocciato, andò via“. Gli inquirenti stanno facendo luce sulle responsabilità mediche del caso.