Carlo Cracco: “I miei dicevano che pensavo solo a mangiare e bere”

Carlo Cracco: “I miei dicevano che pensavo solo a mangiare e bere”

Carlo Cracco si racconta a 360°, dai suoi esordi come cuoco, alla reazione dei genitori ai suoi propositi, infine, ai dettagli della sua vita privata.

In occasione di un’intervista al Corriere della Sera, Carlo Cracco rivela dei dettagli inediti del suo percorso da cuoco e della sua vita privata. A cominciare dai suoi esordi con il corso di sommelier, alla passione per il cibo, alla reazione dei suoi genitori quando hanno scoperto cosa volesse davvero fare “da grande”.

Le dichiarazioni di Carlo Cracco

Nei suoi esordi non c’è solo il cibo ma anche il vino, passione nascosta di Carlo Cracco che lo racconta durante l’intervista: “A 20 anni ho fatto il primo corso di sommelier. Durante le lezioni mi maltrattavano, ma poi l’esame l’ho passato lo stesso, nel 1987, quando lavoravo da Gualtiero Marchesi. Mi dicevano che ero un cuoco e dovevo fare il cuoco e stop. Ma avevo, e ho ancora, una vera passione per il vino. I primi soldi che ho guadagnato li ho usati per comprare vino.”

Su cosa pensassero i genitori del cuoco di Master Chef sul suo percorso, rivela: “Ho subito scelto questa strada. I miei dicevano che pensavo solo a mangiare e bere. Dicevano: questo fa il lazzarone, finge di studiare, ma va a divertirsi. Non sbagliavano del tutto. Fino al servizio militare sono rimasto a Vicenza, proibito uscire. Dopo il diploma avevo giù le idee chiare, sono andato da Gualtiero Marchesi”.