La piattaforma per curare online i contagiati dal virus è stata sospesa a causa delle terapie inefficaci e dei medici non vaccinati.
Annunciata sui social da Mauro Rango, medico fondatore, la chiusura della piattaforma on-line Ippocrate.org. Lavoravano per il sito diversi medici che, attraverso la telemedicina, tentavano di curare senza successo i pazienti affetti da Covid-19 da casa.
Si è scoperto che le terapie prescritte non erano solo inefficaci, ma anche dannose: venivano consigliati farmaci discutibili come l’idrossiclorochina, usata per curare la malaria, l’ivermectina, ossia una medicina trattata in ambito veterinario e la colchicina, consigliata solitamente per curare la gotta. Questi medicamenti venivano abbinati ad anticoagulanti e corticosteroidi, con effetti rischiosi per la salute dei contagiati.
Come se non bastasse, la responsabilità di eventuali danni collaterali della terapia ricadevano sui pazienti, come leggiamo dalla liberatoria riportata da La Stampa: “Si esonera il medico curante da ogni responsabilità civile, penale e morale per effetti collaterali che dovessero conseguire all’applicazione del suddetto approccio terapeutico assumendosene in pieno gli eventuali rischi“.
Stando alle dichiarazioni riportate dallo stesso giornale del medico fondatore Mauro Rango, le ragioni della chiusura del sito sarebbero da ricondurre ai medici non vaccinati: “È stata chiusa l’assistenza di Ippocrate perché la maggior parte dei medici, quasi tutti, sono stati sospesi e non possono esercitare neppure in telemedicina. Sono stati sospesi perché non si sono vaccinati. Sono stati sospesi perché hanno curato più di 60 mila persone a casa, lasciate sole, con Tachipirina e vigile attesa, che non avevano nessun altro a cui rivolgersi se non a uno dei nostri medici per telefono“.