Campari ha concluso i primi sei mesi di fatturato superando il miliardo e raddoppiando i propri utili. Un traguardo importante ottenuto grazie ai locali riaperti.
Quello ottenuto da Campari è un successo che dona speranza. I primi sei mesi dell’anno in corso si sono infati conclusi con una crescita del 37% rispetto allo scorso anno e del 23 % rispetto al periodo antecedente quello della pandemia.
Un traguardo che traducendo il tutto in cifre ammonta a ben 1,08 miliardi di euro di fatturato, portando così l’azienda di nuovo in crescita.
Il successo di Campari dona speranza per il futuro
Bob Kunze-Concewitz, l’amminitratore delegato di Campari, ha commentato con una certa positività la recente risalita di Campari.
Ha infatti parlato di un’accelerazione dovuta in gran parte al consumo di Campari a casa e alla riapertuta dei locali che hanno incentivato le vendite.
Nonostante il periodo di incertezze (specie per il settore di bar e locali) Concewitz ha infatti parlato di un pensiero positivo dovuto in particolar modo anche al brand, agli invetimenti fatti nel marketing e alla stagione che salvo nuove restrizioni dovrebbe portare a numeri ancor più promettenti.
Le speranze di Campari per un futuro in continua crescita
Come accennato da Bob Kunze-Concewitz, al momento la più grande preoccupazione è quella relativa alle nuove varianti Covid e a nuove possibili restrizioni. Ciò nonostante, il pensiero generale rimane positivo data anche la stagione che solitamente è tra le più promettenti e che salvo cambiamenti dell’ultimo minuto dovrebbe poter contare sull’apertura continua dei locali.
Con la crescita dei numeri e degli introiti si andrebbe così a ridurre anche l’ammontare dei debiti che al momento sono già in calo e a circa 1,06 milioni.
Certo, la strada da percorrere è ancora lunga ma la prima metà dell’anno ha dato dei numeri in grado di incoraggiare un po’ tutti e di far sperare in un futuro più roseo.
Un pensiero a cui si somma il fatto che dal 6 Luglio del 2001, Camapri ha aumentato i valori del suo titolo di circa 15 volte, ottenendo un rendimento del 16% annuo per gli azionisti. Numeri costanti che di questi tempi di pandemia vale sempre la pena ricordare.