Vaccino anti Covid, quarta dose in arrivo in autunno: a chi sarà rivolta la nuova campagna

Vaccino anti Covid, quarta dose in arrivo in autunno: a chi sarà rivolta la nuova campagna

La campagna vaccinale per la quarta dose del vaccino anti Covid partirà in autunno: ecco chi dovrà sottoporsi al richiamo.

Si fa più chiaro il quadro di quel che sarà la ripresa della campagna vaccinale dal prossimo autunno. Il nuovo riacutizzarsi della pandemia e dell’emergenza anche in Italia, complice la diffusione della variante Omicron 5, ha portato il governo a riorganizzare il calendario delle prossime scadenze. Stando a quanto è stato riferito fino a questo momento, in autunno verrà diffusa la quarta dose. Un richiamo, più che una nuova dose vera e propria, che dovrebbe però, almeno per ora, essere riservato solo a determinate fasce di popolazione, con qualche eccezione.

Nuova campagna vaccinale: quarta dose in arrivo

Ad annunciare la nuova campagna vaccinale è stato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, in un’intervista a Sky Tg24: “A partire da settembre-ottobre ci sarà una nuova campagna vaccinale, ma personalmente darei priorità ai soggetti che sono esposti al rischio di sviluppare malattia grave: 60 anni può essere una soglia, ma credo che abbassare a 50 anni sia ragionevole“.

Dose vaccino

Una campagna che non dovrebbe però essere obbligatoria. Dopo la scadenza della misura, lo scorso 15 giugno, quel capitolo dovrebbe ormai essere considerato archiviato. Resta però il fatto che, anche se non si rientra nelle categorie a rischio e nelle fasce d’età della nuova campagna, si potrà accedere al vaccino su base volontaria. I più giovani quindi non avranno alcun obbligo o alcuna raccomandazione di sottoporsi a una nuova dose, stando a quanto trapela finora, ma potranno scegliere di avere un richiamo se ne sentiranno la necessità.

Il rischio della nuova ondata di Covid

Sempre Locatelli ha voluto poi mettere in guardia da quanto sta avvenendo, ovvero dal rischio di sottovalutare questa nuova fase della pandemia e questa nuova ondata. Se i casi sono infatti ancora in un numero che non allarma i vertici del governo è solo perché molte persone preferiscono fare un tampone a domicilio piuttosto che uno “certificato”.

Bisogna quindi continuare a mantenere alta la guardia, anche se ci sono un paio di considerazioni che non possono non essere fatte. Vero che il nuovo virus sia più contagioso dei precedenti, ma è altrettanto vero che i vaccini hanno dimostrato di essere efficaci nella protezione dello sviluppo più grave della malattia. Ciò porta, quasi in conseguenza, a ipotizzare il parziale ingresso verso una fase di endemizzazione. Potranno da qui in avanti esserci dei picchi di contagi, come quelli di queste settimane, ma tutto dovrebbe rientrare nella norma nel giro di poche settimane, come sta in effetti accadendo negli altri Paesi. Un eccesso di ottimismo? Solo il tempo ce lo dirà.

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