Qual è il significato di Brexit? Perché tutti parlano delle cause del referendum che ha coinvolto la Gran Bretagna?
Un referendum ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Il voto del 2016 ha destato grande attenzione per le possibili cause che coinvolgono tutti i Paesi membri della UE, Italia compresa. In sintesi questa è la Brexit, una parola dal significato assai semplice: ‘br’ sta per Britain, Regno Unito, mentre ‘exit’ sta per uscita. Semplificando Brexit significa uscita del Regno Unito, riferita all’Unione Europea. Ma perché gli inglesi hanno votato in tal senso? Cosa cambia per loro ma anche per gli altri Stati che ne fanno parte?
Brexit, il referendum la storia del voto popolare
Il referendum del 23 giugno 2016 ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Il voto popolare è stato indetto dal primo ministro David Cameron, in risposta ai malumori degli inglesi sul tema di immigrazione europea. Dopo il referendum sulla Brexit, e le proteste dei contrari, David Cameron ha rassegnato le sue dimissioni.
È stato il governo del nuovo primo ministro Theresa May a sancire l’uscita dalla UE. Il 29 marzo 2017 la May ha scritto una lettera di sei pagine, che annunciava la decisione di abbandonare l’Unione Europea, secondo quando previsto dall’articolo 50 TUE. Durante la discussione in Parlamento a Westminster, Theresa May ha dichiarato: “È un momento storico, non si torna indietro, Lasciare la Ue ci metterà davanti a opportunità uniche. Ma resteremo sempre alleati dell’Europa”.
Due sono gli anni che servono, secondo la legge, per far sì che la Brexit sia reale. L’accordo Londra-Bruxelles si conclude, dunque, a fine marzo 2019.
Le conseguenze della Brexit sull’Unione Europea
Esistono delle conseguenze da non sottovalutare. Chi vuole visitare Londra o qualsiasi altra località del Regno Unito ha bisogno di avere una carta di identità valida per l’espatrio e il passaporto. Ricordiamo che la Gran Bretagna non aderisce al trattato di Schengen.
Non c’è bisogno di alcun visto e ai visitatori non potranno essere richiesti: motivi del viaggio, itinerario, disponibilità di contanti e biglietto di ritorno. Con l’effettiva uscita dall’UE, è possibile che la Gran Bretagna richieda il visto o altri documenti che spieghino il viaggio in terra inglese.
Per i cittadini stranieri che vivono nel Regno Unito, circa 3 milioni, la situazione potrebbe diventare complicata. Chiunque può vivere in Inghilterra se è studente, lavoratore, disoccupato in cerca di lavoro, persona che può mantenersi economicamente, familiare di un cittadino UE con i requisiti appena elencati. Da marzo 2019, secondo Theresa May, le cose non dovrebbero cambiare, ma è prudente raccogliere e conservare tutti i documenti che certificano la propria permanenza nel Regno Unito.