Braveheart: la storia vera e le differenze con il film

Braveheart: la storia vera e le differenze con il film

Ecco qual è la storia vera di Braveheart e quali sono le differenze con il film diretto e interpretato da Mel Gibson.

Braveheart è uno dei film più famosi e di maggiore successo tra tutti quelli diretti, ma anche interpretati, da Mel Gibson. Il protagonista principale è William Wallace, personaggio realmente esistito e vero e proprio eroe scozzese. La storia che viene raccontata nella pellicola (che è stata premiata nel 1996 con cinque Premi Oscar tra cui quello per il Miglior Film) non è però del tutto fedele ai fatti realmente avvenuti. Vediamo allora qual è la storia vera di William Wallace e quali sono le differenze con il film Braveheart.

Braveheart: la storia vera e le differenze con il film

Come lo stesso Mel Gibson ha ammesso, in Braveheart sono presenti numerose incongruenze storiche che sono servite a rendere più spettacolare la storia. Non c’è per esempio nessuna traccia della storia d’amore tra i protagonista e la principessa Isabella. Tra l’altro la principessa Isabella è nata dopo e quando William Wallace morì lei aveva appena dieci anni.

Città vecchia Edimburgo

Nel film si vede William Wallace rimanere orfano di padre quando era un bambino, in realtà il genitore è morto quando era adulto e aveva intorno ai due anni. Willliam Wallace aveva poi due fratelli, non sono uno.

Una delle scene più iconiche del film è la battaglia di Stirling Bridge: nel film gli scozzesi hanno la meglio sugli inglesi grazie all’utilizzo delle lunghe lancia, in realtà la cavalleria inglese fu vittima del crollo di un ponte che non resse il pese dei cavalieri e dei cavalli.

Per tutto il film si vedono William Wallace e gli altri scozzese indossare il kilt ma questo indumento è stato inventato oltre 300 anni dopo. Gli scozzesi non si pitturavano il volto di blu prima dei combattimenti.

Altra incongruenza storica riguarda lo Ius primae noctis che non era in vigore in quegli anni in Inghilterra. Ma a tal proposito va segnalato che, a differenza di quanto comunemente si pendi, lo Ius prima noctis non era il diritto da parte del re o del signore locale di passare la notte con la sposa ma era semplicemente una tassa che i contadini dovevano sposare perché il loro signore acconsentisse al matrimonio.

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