I brand scomparsi a cui non avremmo mai voluto dire addio

I brand scomparsi a cui non avremmo mai voluto dire addio

Col tempo sono tanti i brand scomparsi che ci siamo lasciati alle spalle, molti di questi hanno segnato un’epoca, ve li ricordate?

Le mode cambiano, le tecnologie avanzano e la lista dei brand scomparsi diventa, anno dopo anno, più lunga. Prodotti che utilizzavamo quotidianamente, vestiti che avremmo giurato non sarebbero mai passati di moda, sono quasi finiti nel dimenticatoio.

Il vento del cambiamento ha costretto alcuni grandi brand a chiudere i battenti, molti altri, invece si sono saputi reinventare o sono confluiti in società diverse. Rispolveriamo alcuni di questi marchi famosi scomparsi per tuffarci di nuovo in un’epoca che non tornerà.

Brand che non esistono più: non solo moda

Soprattutto nel mondo della moda stare al passo coi tempi è importante, ma non sempre facile. Una delle aziende che ha chiuso più di recente è stata Forever 21, il marchio di abbigliamento per teenager che spopolava non solo negli USA, ma in tutto il mondo con i suoi punti vendita.

Shopping

Sempre nel campo della moda, un altro marchio che tutti avremo sicuramente indossato almeno una volta è GURU. L’azienda con l’indimenticabile simbolo di una margherita nacque a Parma nel 1999 per poi fallire nel 2008, dopo varie vicissitudini. Ma torniamo ancora più indietro, alle estati degli anni ’50 in cui nascevano il Calippo e il Cucciolone. La nota casa produttrice di questi gelati era l’Eldorado, i cui prodotti confluirono poi nel marchio Algida, dopo l’acquisizione dal gruppo Unilever.

Marchi che non esistono più

Tra i brand italiani scomparsi bisogna ricordare anche Editrice Giochi, che nacque a Milano nel 1936. L’azienda produceva e distribuiva giochi da tavolo, fra i quali ricorderete senz’altro quelli ispirati ai quiz televisivi condotti da Mike Bongiorno. La sua scomparsa si ebbe nel 2016, tramite l’acquisizione da parte di un marchio canadese: Spin Master.

Blockbuster

Anche nel settore tech si annoverano tante chiusure, una tra tutte avvenne nel 2013 con il fallimento di Blockbuster. Fu la chiusura che mise davvero la parola “fine” all’epoca del noleggio, oggi superata ormai dalla diffusione dei servizi di streaming come Netflix o, più di recente, Disney+. Un destino diverso, invece, è toccato alla Compaq. Dopo aver dominato per anni la scena dei computer come produttore di rilevanza mondiale, nel 2002 fu acquisita da un marchio che vi risulterà sicuramente più familiare, ovvero Hewlett-Packard (HP).