Boom di tumori dopo la pandemia Covid-19: mai così tante diagnosi

Boom di tumori dopo la pandemia Covid-19: mai così tante diagnosi

Nel 2023 in Italia sono state 395 mila le persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. In tre anni è drasticamente diminuita l’adesione agli screening di prevenzione.

Non bastava aver affrontato una pandemia come non se ne vedevano da decenni, adesso un altro inquietante dato fa preoccupare gli italiani: secondo i dati raccolti dalla Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) infatti, in Italia, nel 2023, sono state fatte 395mila nuove diagnosi di tumore: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne. Si tratta di un incremento di 18.400 diagnosi in tre anni: erano 376.600 nel 2020.

Quali sono i tumori più frequenti

Secondo le stime il tumore più frequentemente diagnosticato nel 2023 è stato il carcinoma della mammella, al primo posto della classifica con 55.900 casi accertarti, seguito dal tumore al colon-retto, con 50.500 diagnosi, poi da quello al polmone, con 44.000 casi accertati, alla prostata, 41.100 casi, e poi alla vescica, 29.700 diagnosi.

Si prevede che nei prossimi due decenni il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche effettuate in Italia aumenterà ogni anno, in media, dell’1,3% negli uomini e dello 0,6% nelle donne. La colpa di questo dato decisamente poco rassicurante è in parte da imputarsi al gap di prevenzione che si è registrato durante la pandemia da Covid-19.

Tuttavia anche in epoca post pandemica i controlli di prevenzione non sono mai ripartiti del tutto. Nel 2022 infatti c’è stato un calo del 3% della copertura degli screening mammografici (43%) e colorettali (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli pre pandemici. In particolare, è significativa la diminuzione dei controlli in Nord Italia, area in cui l’adesione alla mammografia è passata dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022 e allo screening colorettale, in discesa dal 45% al 38%.

Le cure sono sempre più efficaci

Nonostante i dati appena riportati siano tutt’altro che rassicuranti, bisogna però anche tenere conto dei progressi che la medicina sta facendo per quanto riguarda le cure per il cancro. In 13 anni, dal 2007 al 2019, sono state evitate 268.471 morti oncologiche ed il cancro appare sempre di più come una malattia da cui poter guarire.

In particolare l’immunoterapia permette una risposta di lunghissima durata, a volte anche di anni: quando la chemioterapia era il solo trattamento possibile contro il carcinoma polmonare la sopravvivenza a 5 anni era stimata intorno al 5%. Oggi invece, stando a quanto dimostrato dai più recenti studi, grazie all’immunoterapia la possibilità di essere vivi a 5 anni dalla diagnosi è salita significativamente fino al 20-30%.