Bonus partita Iva 800 euro: cos’è, come funziona, a chi spetta e come fare domanda per poterlo ottenere per sei mesi.
In arrivo un nuovo bonus per i professionisti italiani e le partite Iva. Nella Manovra 2024 firmata dal governo Meloni è presente un nuovo supporto al reddito per i professionisti che si trovano momentaneamente in difficoltà a livello economico. Un vero e proprio bonus Partita Iva che può arrivare a un valore massimo di 800 euro per sei mesi.
Di cosa si tratta? Sostanzialmente, di un sussidio per chi vede il proprio reddito crollare improvvisamente da un anno all’altro. Una sorta di cassa integrazione per professionisti, il cui nome è ufficiale è Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro). Scopriamo insieme come funziona, a chi spetta e come fare domanda per ottenerla.
Come funziona il bonus partita Iva da 800 euro
L’indennità, già presente nelle leggi di bilancio degli anni scorsi, diventerà nel 2024 una misura strutturale per cercare di dare un sostegno anche a chi si ritrova di punto in bianco a dover affrontare un crollo del proprio fatturato.
Sperimentata già negli anni della pandemia, e poi confermata con lo scoppio della guerra in Ucraina, l’indennità serve per cercare di aiutare economicamente, in maniera momentanea, i professionisti e le piccole partite Iva che perdono il lavoro e affrontano un periodo di difficoltà a livello di fatturato.
La misura consiste in un assegno mensile, per un massimo di sei mesi, erogato dall’Inps, da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro. Rispetto alla precedente versione, esistono però delle novità importanti da dover sottolineare.
A chi spetta il bonus partita Iva 800 euro: i requisiti
Si allarga la platea nel 2024. Mentre la prima sperimentazione prevedeva che potessero accedere alla misura solo i professionisti con un reddito di chiarato non superiore agli 8145 euro, dal prossimo anno potranno accedervi tutte le partite Iva che non superano il tetto di 12mila euro.
Un’altra grande novità è che sarà necessario dimostrare il crollo del proprio fatturato. Bisognerà in particolare dimostrare di aver subito una perdita del proprio reddito pari ad almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti.
Per ottenere l’assegno basterà fare domanda all’Inps, ma rispettando alcuni requisiti. Innanzitutto sarà necessario avere una partita Iva attiva da almeno tre anni. Inoltre, il richiedente non dovrà essere titolare di pensione e non dovrà percepire un assegno di inclusione. Dovrà infine essere completamente in regola con la contribuzione obbligatoria.
Come calcolare l’Iscro
Per quanto riguarda il valore dell’assegno, sarà pari al 25% dei redditi, su base semestrale, dichiarati dal singolo professionista nei due anni precedenti a quello in cui è stata avanzata la domanda di sostegno. Qualora nel corso dei sei metri il richiedente dovesse decidere di chiudere la propria partita Iva, il pagamento verrebbe immediatamente interrotto.
Stando a quanto riferito nella relazione tecnica presente nella Manovra, dovrebbero beneficiare di questo bonus circa 4500 persone. L’Iscro verrà corrisposto al richiedente a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, qualora ovviamente dovessero sussistere tutte le condizioni necessarie all’attivazione dell’indennizzo. Per maggiori informazioni è consigliabile visitare il sito dell’Inps.