Il bonus giardino 2022 è stato prorogato fino al 2024: vediamo chi può accedere all’incentivo e quali spese comprende.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus giardino fino al 2024. Questo incentivo comprende alcuni tipi di lavoro volti alla ristrutturazione di aree verdi delle unità immobiliari. Vediamo cosa comprende, quali sono i requisiti per accedere e come se ne fa richiesta.
Bonus giardino 2022: requisiti e cosa comprende
Il bonus giardino 2022, o bonus verde, è un incentivo che il governo offre nella forma di detrazione Irpef del 36% sulle spese affrontate per alcuni tipi di lavori volti a migliorare le aree verdi di edifici immobiliari. Prorogato fino al 2024 e introdotto dalla Legge di Bilancio del 2017, è valido per la ristrutturazione di giardini privati facenti parte di unità immobiliari già esistenti, compresi i giardini pensili e i terrazzi. L’agevolazione comprende il miglioramento o l’istallazione di recinzioni e impianti di irrigazione e la realizzazione di pozzi, nonché le spese di progettazione e manutenzione collegate all’esecuzione di questi lavori.
Per accedere al bonus giardino 2022 è necessario essere proprietari o affittuari con un “titolo idoneo” dell’immobile che ha bisogno di ristrutturazione e, ovviamente, essere in regola con i pagamenti che ne conseguono. L’incentivo, inoltre, può essere richiesto anche per il miglioramento di parti esterne di un edificio condominiale, fino ad un importo massimo di 5 mila euro ad appartamento. La detrazione Irpef del 36% va ripartita in dieci quote annuali di pari importo, per un massimo di 1800 euro (180 euro a quota) ad immobile.
Come richiedere il bonus verde 2022
Per avere accesso al bonus giardino 2022, come già sottolineato, è necessario essere in regola con i versamenti delle tasse relative all’immobile. Inoltre, affinché la detrazione sia possibile, è obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili, come il bonifico bancario e il bancomat/carta di credito, e affidare la gestione dei lavori ad un’impresa regolarmente iscritta alla Camera di Commercio. L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che la manutenzione ordinaria periodica dei giardini già esistenti, non collegata ad una modifica o innovazione, non può rientrare nell’incentivo.