Ha fatto discutere il caso di una 19enne di Porto Recanati, autrice di un blog pro-ana. Facciamo chiarezza su questo fenomeno dei blog che incitano all’anoressia.
La recente denuncia di una ragazza autrice di un blog pro-ana ha fatto tornare alla ribalta un fenomeno non nuovo, ma dimenticato e spesso sottovalutato, ovvero quello dei blog in cui si istiga all’anoressia e alla bulimia.
In realtà, non si tratta solo di blog, ma anche di forum, post su Tumblr, gruppi sui social e su WhatsApp, in cui ragazze che soffrono di disturbi alimentari incitano le coetanee ad assumere il loro stesso atteggiamento, dando loro consigli per perdere peso.
Blog pro-ana: il caso della 19enne di Porto Recanati
Come abbiamo anticipato, si è tornato a parlare di blog pro-ana a causa di una ragazza di 19 anni residente a Porto Recanati e autrice di un blog molto seguito, su cui scriveva post ricchi di “consigli” per dimagrire drasticamente.
A denunciarla è stata la madre di una ragazza di 15 anni, residente ad Ivrea, che seguiva assiduamente il blog e che per questo ha sviluppato un grave disturbo alimentare, che l’ha costretta a sedute da uno specialista.
Come si legge su La Stampa, la ragazza “Induceva ragazzine di 14 e 15 anni a perdere peso, le convinceva a seguire una dieta particolare con un apporto massimo di 500 calorie al giorno. Se avessero abbondato con il cibo un rimedio c’era: vomitare. E qui venivano dispensati consigli e metodi su come fare”.
La polizia di Ivrea ha indagato a lungo per scoprire l’identità dell’autrice del blog, creando un account falso e mettendosi in contatto con le minorenni che chiedevano consigli su come dimagrire. Il sito attualmente è stato oscurato e la blogger è stata accusata di istigazione al suicidio.
Purtroppo, però, questo non era l’unico blog pro-ana presente sul web, anzi, molti altri continuano ad essere ben visibili su Google e alla portata di tutti, anche ragazze e ragazzi minorenni. Speriamo che il caso di Ivrea spinga le autorità a fare maggiori controlli e a non sottovalutare il problema.
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