L’attore Bill Cosby, noto per il suo ruolo in “I Robinson”, è stato condannato ad una pena dai 3 ai 10 anni di carcere per violenza
Una condanna dai tre ai dieci anni. Questa la sentenza giunta nelle ultime ore nei confronti dell’attore Bill Cosby, noto soprattutto per la sua partecipazione alla famosa serie tv I Robinson, dove interpretava il capofamiglia. La pena riguarda l’accusa di violenza sessuale: Cosby è stato condannato dal tribunale di Norristown, in Pennsylvania. Troppe le prove nei confronti dell’uomo, 81 anni, che già ad aprile scorso era stato giudicato colpevole per la violenza su Andrea Constand, nel 2004.
La Constad aveva dichiarato di essere stata drogata e violentata mentre Cosby si era sempre dichiarato innocente, affermando che quel rapporto fosse stato consenziente. All’epoca dei fatti, 14 anni fa, Andrea Constand aveva 31 anni.
Bill Cosby accusato di violenza
Quello che ha visto condannare Bill Cosby è il secondo processo a carico dell’uomo, dato che a giugno del 2017 il precedente era stato dichiarato nullo perché la giuria non era riuscita ad arrivare al verdetto. Diverso invece l’esito del secondo, anche grazie alla testimonianza di altre cinque donne, che hanno deciso di testimoniare contro l’attore.
Al momento della condanna, nelle scorse ore, Cosby era libero su cauzione dopo aver pagato proprio ad aprile un milione di dollari. Le prove schiaccianti a suo carico, come dichiarato dal giudice del tribunale, non hanno lasciato scampo all’attore. Bill Cosby è stato classificato come “predatore sessuale violento”.
Nonostante tutto la moglie Camille aveva annunciato che non avrebbe chiesto il divorzio da Bill Cosby.
Bill Cosby, la violenza su Andrea Constand
Ovviamente la testimonianza più forte è stata quella di Andrea Constand. “Ho testimoniato. La giuria mi ha ascoltato e anche il signor Cosby lo ha fatto. Tutto ciò che chiedo è la giustizia che la corte ritiene adeguata al mio caso”, così aveva parlato la donna prima che il verdetto definitivo fosse emesso.
La Constand ha poi chiarito i motivi per i quali ha atteso a lungo prima di parlare, visto che il primo processo era iniziato solo nel 2015: “Non ho denunciato subito la cosa perché la vergogna mi ha sopraffatto. La confusione non mi ha permesso di rivolgermi alla mia famiglia e agli amici come ho sempre fatto. Mi sentivo completamente sola, incapace di credere a qualcuno, inclusa me stessa”, ha detto.
Poi anche le accuse all’uomo, condannato per violenza: “Ho dovuto vedere Cosby che scherzava e cercava di sminuirmi, mentre i suoi avvocati mi denigravano”.