Vai al contenuto

Berlusconi: dopo la morte “Meno male che Silvio c’è” è la canzone più ascoltata su Spotify

SILVIO BERLUSCONI

Meno male che Silvio c’è, inno del Popolo della Libertà, è la canzone più ascoltata dagli italiani su Spotify dopo la morte di Berlusconi.

Le classifiche di Spotify non mentono: Meno male che Silvio c’è, inno del Popolo della Libertà, è la canzone più ascoltata dagli italiani dopo la morte di Berlusconi. Il brano è tornato in auge dopo ben 15 anni dall’uscita, proprio nei giorni successivi alla scomparsa del Presidente. Un dato sorprendente, che va a confermare i gusti/le preferenze della popolazione.

Berlusconi: “Meno male che Silvio c’è” è il brano più ascoltato su Spotify

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, avvenuta lunedì 12 giugno 2023, la canzone Meno male che Silvio c’è è schizzata in cima alla classifica dei brani più ascoltati su Spotify. Composto da Andrea Vantini, è l’inno ufficiale del Popolo della Libertà (PdL) ed è stato utilizzato per la prima volta durante la campagna elettorale del 2008. All’epoca, fu proprio il Cavaliere a vincere le elezioni, diventando presidente del Consiglio per la quarta volta in soli 15 anni di carriera politica. Per molti, il merito del trionfo fu anche il brano, orecchiabile e facile da cantare.

La sua scomparsa non ha stravolto solo i palinsesti televisivi, che per circa una settimana hanno trasmesso per lo più speciali a lui dedicati, ma anche il mondo della musica. La classifica Viral 50 Italy di Spotify parla chiaro: Meno male che Silvio c’è è la canzone più ascoltata dagli italiani. Un dato sorprendente, visto che l’inno del Popolo della Libertà è uscito oltre 15 anni fa, ma che dimostra un dato di fatto: i sostenitori di Berlusconi sono di gran lunga superiori a quanti lo hanno odiato e continuano a sputare veleno sul suo conto.

Ecco il video di Meno male che Silvio c’è di Andrea Vantini:

Meno male che Silvio c’è: la storia della canzone

Meno male che Silvio c’è è diventato l’inno del Popolo della Libertà quasi per caso. L’autore Andrea Vantini, correva l’anno 2008, scrisse il brano e fece il possibile per farlo ascoltare a Berlusconi. Intervistato dall’Adnkronos dopo la morte del Cavaliere ha raccontato: “Non fu facile farlo pervenire al presidente, ma alla fine un giorno mi chiamò la sua segretaria e fui invitato ad Arcore. Quando lo conobbi, anni fa, non sapevo esattamente se fossi nel mondo reale o no. Ebbi timore di svegliarmi. Invece era la realtà: si sedette al pianoforte con me e suonammo insieme il brano che avevo scritto per lui“.

Vantini ha raccontato che l’uscita della canzone dedicata a Silvio gli ha creato qualche problema, soprattutto tra i colleghi e i produttori musicali. Ha avuto “contraccolpi sulla mia carriera” e la sua colpa è stata soltanto una: “Aver scritto quelle parole che non si potevano dire, ‘Menomale che Silvio c’è’. Un’affermazione grave, che il mondo dello spettacolo foraggiato economicamente dalla sinistra mi sta ancora facendo pagare. L’antipatia, se non l’odio, che la sinistra provava per Berlusconi si è riflessa in parte anche su di me“.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 19 Giugno 2023 16:46

Dove cadono i concorrenti di Caduta libera? Svelato il mistero