Autopalpazione seno: come si fa e quando è bene farla

Autopalpazione seno: come si fa e quando è bene farla

L’autopalpazione al seno è un gesto di prevenzione semplice ma fondamentale per scoprire eventuali noduli e anomalie della mammella. Ecco come e quando farla.

L’autopalpazione del seno è il primo e più semplice gesto di prevenzione del tumore al seno che abbiamo a disposizione. Ovviamente, da sola non basta, ma se fatta periodicamente e in maniera corretta, può rappresentare un valido autoesame per accorgersi di eventuali anomalie del proprio seno.

L’autopalpazione infatti, ci consente di conoscere l’aspetto normale del nostro seno ed essere così più pronte a notare qualsiasi cambiamento rispetto alla sua fisionomia di base. Ma perché sia ben eseguita, è necessario un po’ di tecnica e attenzione. Vediamo dunque nel dettaglio come e quando farla.

Come fare l’autopalpazione al seno

Per eseguire una corretta autopalpazione, bisogna prima di tutto osservare il seno da diverse posizioni per controllare che non vi siano anomalie visibili al primo sguardo. È necessario posizionarsi a seno scoperto davanti allo specchio con le braccia distese lungo i fianchi, poi portarle al bacino mentre si contraggono i muscoli del petto.

visita seno dottore palpazione

In questo primo esame visivo, i segnali da tenere sotto controllo sono un’eventuale presenza di un gonfiore anomalo, specie in una sola delle due mammelle, una retrazione cutanea o una strana morfologia dei capezzoli.

Sempre prestando attenzione, cambiamo posizione: dapprima alziamo le braccia, concentrandoci sulla zona ascellare, e poi mettiamoci di profilo, per verificare che non vi siano irregolarità o anomalia nella linea delle mammelle.

A questo punto, pieghiamo il braccio dietro la luca, e con la mano opposta e tesa, iniziamo a palpare delicatamente la mammella, muovendoci in senso orario lungo tutto il perimetro del seno. In questo caso, dobbiamo prestare attenzione che non vi siano ispessimenti, indurimenti e masse anomale, come noduli o palline. Ripetiamo poi l’operazione anche da sdraiati.

Oltre alle mamelle, dobbiamo concentrarci anche nella zona tra il seno e le ascelle. Infine, stringiamo con delicatezza i capezzoli per verificare che non vi siano fuoriuscite di liquido, siero o sangue.

Autopalpazione al seno: quando farla

Si può iniziare a fare l’autoesame al seno a partire dai 20 anni d’età. Basta anche una sola volta al mese, ma è importante farlo in un preciso momento, ossia, una settimana dopo la fine del ciclo, in quanto in questa fase la mammella è meno turgida e dolente.

Fiocco Rosa Prevenzione Tumore Seno

Inoltre, nell’immediato periodo del preciclo, le ghiandole mammarie assumono di norma un aspetto più grande e gonfio. Se si è in menopausa o in gravidanza, lo si può eseguire in qualsiasi giorno del mese.

Sarebbe meglio eseguire l’autopalpazione dopo essere usciti dalla doccia, poiché con la pelle umida è più facile percepire eventuali modifiche a carico del tessuto della mammella.

Autopalpazione al seno: quando preoccuparsi?

Laddove si avvertano anomalie, ispessimenti o possibili noduli, o se si riscontrano dei cambiamenti di forma e volume, non dettati dai normali sbalzi ormonali del periodo mestruale, è opportuno sottoporsi a una visita senologica.

Non è il caso di allarmarsi, proprio perché, se fatto con costanza e insieme ai periodici esami di prevenzione, risulta un metodo efficace per intervenire tempestivamente. Solo il consulto di uno specialista però, insieme a indagini diagnostiche accurate, tra cui l’esame ecografico e la mammografia, possono fugare ogni dubbio.