Il prezzo dei voli aerei nell’estate 2023 è in aumento: ecco perché viaggiare in aereo costerà di più durante la prossima estate.
L’era dei biglietti low cost sta per terminare. I voli aerei sono destinati a diventare, almeno nelle prossime settimane, un privilegio per pochi. Che la tendenza fosse un aumento dei prezzi per quanto riguarda i biglietti aerei negli ultimi tempi, d’altronde, era facilmente intuibile. Secondo i dati Istat nell’ultimo mese l’incremento dei prezzi sarebbe stato del 91% rispetto alla primavera del 2021, con un aumento più consistente per i voli intercontinentali che per quelli nazionali. E il trend dovrebbe continuare per tutta l’estate 2023. Ma qual è il motivo alla base di questo aumento dei prezzi insostenibile?
Caro prezzi per i voli aerei: da cosa è determinato
A dare una risposta a questa domanda apparentemente semplice è stato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. Intervistato da Fanpage.it, il presidente ha spiegato come siano differenti i fattori che influenzano il prezzo finale dei biglietti. Tra questi l’inflazione, ma anche il caro energia e la questione geopolitica, una delle tante conseguenze negative del conflitto in Ucraina.
Come per ogni settore commerciale, influisce poi la regola della domanda e dell’offerta. Se molte persone fanno richiesta di voli in un determinato periodo dell’anno, il costo cresce. Questa non è sicuramente una novità. Il problema sorge nel momento in cui la crescita è però sproporzionata, frutto di un algoritmo che si basa esclusivamente sulla domanda, e che porta i biglietti a passare in pochi attimi da 150 a 500 euro.
Un problema reso anche più grave dallo squilibrio tra biglietti dello stesso volo. Molto spesso, infatti, le compagnie cercando di indurre i propri clienti a comprare i primi biglietti per un singolo volo attraverso prezzi molto convenienti, per poi cercare di guadagnare molto con la vendita degli ultimi posti, creando una forbice inaccettabile dal punto di vista dei consumatori.
Inflazione e costi: modello insostenibile?
Fermo restando che la pandemia ha colpito il settore dei voli in maniera molto pesante, costringendo ad esempio alcuni aeroporti ad attuare limiti di passeggeri per ridurre l’impatto della carenza di personale (e quindi di conseguenza ha costretto molte compagnie a ridurre i voli), anche l’inflazione ha avuto un impatto negativo sul settore. L’aumento del carburante pesa sul costo finale dei biglietti, le sanzioni al gas e al petrolio russo hanno fatto la differenza, e il fattore geopolitico continua a rendere il mercato estremamente instabile.
Se a tutto questo si aggiunge che il modello è entrato in crisi ormai già da tempo, risultando insostenibile nell’attuale periodo storico, come dimostrato anche dal cambiamento di rotta di compagnie basate sul low cost come Ryanair, è inevitabile che le cose debbano cambiare nei prossimi anni, per non rendere il mercato inavvicinabile da chi non può permettersi investimenti così importanti per un viaggio di piacere o una vacanza. Per quest’anno, comunque, potrebbe essere necessario trovare un’alternativa. Magari italiana e meno esotica rispetto alle nostre abitudini.