L’autista che era con Maurizio Costanzo e Maria De Filippi il giorno in cui i due scamparono all’attentato, ha rivelato la sua verità su quella tragica giornata.
Era il 1993 quando una bomba che avrebbe dovuto uccidere Maurizio Costanzo (e la moglie Maria De Filippi, che era in auto con lui) esplose in via Fauro, a Roma, provocando 22 feriti. Al Corriere della Sera l’autista che scortava i due conduttori durante quel tragico 14 maggio ha fatto delle rivelazioni su come sarebbero scampati all’esplosione:
“È stato il cambio automatico, piuttosto, a salvarci. Ascolti bene. Gli esecutori materiali, appostati dietro l’angolo della scuola, attendevano un segnale preciso: l’accensione degli stop, provocata dalla mia frenata prima di girare in via Boccioni, esattamente nel punto in cui era posizionata l’auto-bomba…”, ha dichiarato.
L’attentato a Maurizio Costanzo: l’autista
Fu solo per una manciata di secondi e una serie di casualità fortuite che Maria De Filippi e Maurizio Costanzo scamparono alla morte durante quel tragico 14 maggio 1993 in cui nel quartiere Parioli a Roma, un ordigno della mafia esplose lasciando un gigantesco cratere sull’asfalto. A rivelare dettagli in più su come andarono realmente le cose quel giorno ci ha pensato l’autista che era in macchina con i due celebri volti televisivi:
“Io non freno, e la strage fallisce. Avevo innescato il cosiddetto primino, la marcia più bassa, che su una 8 cilindri 5000 di cilindrata arriccia l’asfalto, e quindi, in prossimità della curva, come mi regolo? Invece di toccare il freno, levo semplicemente il piede dal gas e la Mercedes rallenta di botto, senza che si accendano gli stop. Questo li ha confusi. Me l’ha confermato un funzionario della polizia scientifica. Uno o due secondi decisivi”, ha dichiarato l’uomo al Corriere della Sera.
La promessa di Maria De Filippi
Da allora la vita dei due conduttori è cambiata per sempre: Costanzo è sempre seguito dagli uomini della scorta, mentre sua moglie ha rivelato che da quel giorno non viaggerebbe più in auto col marito per una promessa fatta a suo padre. La conduttrice ha rivelato di aver impiegato moltissimo tempo per superare il trauma di quella giornata:
“Ho avuto paura per almeno due anni. Per due anni a quella stessa ora scattavo. Ho fatto ipnosi per tornare a dormire. Io mi convinsi anche di aver visto chi fece saltare la macchina: non so se fosse vero, ma ne ero convinta. Vedo davanti agli occhi questo ragazzo che mi fissa fuori dai Parioli e io fisso lui, magari era un ragazzo qualsiasi”, ha rivelato a Che tempo che fa.