Vediamo in cosa consiste l’attecchimento embrionale e quali sono i sintomi più comuni che possono caratterizzarlo.
Quando si ricorre alla fecondazione in vitro con il trasferimento dell’embrione nell’utero, si deve poi attendere che si verifichi quello che viene definito attecchimento embrionale. Questo processo chiamato anche impianto, annidamento o nidazione è il percorso che l’embrione deve completare per “inserirsi” nella parete uterina. Vediamo come funziona e se ci sono sintomi che ci possono dare un’indicazione e far capire che l’impianto dell’embrione è in corso.
Attecchimento embrionale dopo transfer: cos’è?
Quando si parla di attecchimento embrionale o annidamento che avviene dopo il transfer, si fa riferimento proprio a quello che avviene dopo essere ricorsi a una tecnica di fecondazione in vitro. Questa procedura consiste nel prelievo degli ovuli per procedere poi alla fecondazione in provetta, da qui il termine “in vitro”.
In alcuni casi, con la FIVET, si fa sì che l’unione tra spermatozoo e ovocita avvenga senza interventi esterni. In altri si deve ricorrere alla ICSI, vale a dire una piccola iniezione che permette l’ingresso di uno spermatozoo all’interno dell’ovocita. Dopo la fecondazione gli embrioni verranno conservati e uno di essi viene trasferito nell’utero, il cosiddetto transfer embrionale. In caso di mancato attecchimento embrionale la procedura può essere anche ripetuta più di una volta, se necessario, dopo opportune valutazioni.
Attecchimento embrionale: i sintomi
Iniziamo col dire che i sintomi che possano dare indicazioni dell’impianto avvenuto variano molto da donna a donna. È importante, inoltre, sapere che ci sono anche casi in cui non si manifestano affatto sintomi, ma non per questo significa che la fecondazione assistita non è andata a buon fine. L’unico modo per essere sicure, quindi, è aspettare il tempo necessario ed eseguire il test di gravidanza.
In ogni caso, quando i sintomi si presentano, possono corrispondere ai primi segnali della gravidanza. Tra di essi ricordiamo una maggiore tensione a livello del seno, crampi nella zona bassa dell’addome, ma anche una maggiore stanchezza e sensazione di nausea. Può anche comparire un leggero spotting, ovvero la comparsa di perdite che vengono in genere indicate come perdite da impianto.