AstraZeneca e trombosi: ecco quali sono i sintomi da tenere sotto controllo

AstraZeneca e trombosi: ecco quali sono i sintomi da tenere sotto controllo

Qual è la correlazione tra il vaccino AstraZeneca e i casi di trombosi e quali sono i sintomi che devono mettere in allarme, dal fiato corto al mal di testa.

C’è correlazione tra il vaccino AstraZeneca e i casi di trombosi segnalati in Italia e in altri Paesi? La risposta l’ha data il Prac, il Comitato di sicurezza dell’Agenzia europea dei medicinali. Ed è un . Dopo una revisione dettagliata dei report sui coaguli di sangue delle persone vaccinate con Vaxzevria, è stato dichiarato che esiste “un possibile collegamento a casi molto rari e insoliti di coaguli di sangue associati a un basso numero di piastrine“. Tale condizione dovrà essere aggiunta ai possibili effetti collaterali di questo tipo di vaccino. Ma quali sono i sintomi da tenere sotto controllo dopo la somministrazione dell’AstraZeneca?

AstraZeneca e trombosi: perché c’è correlazione

Il Comitato ha sottolineato come la correlazione tra i rari casi di trombosi e la somministrazione del vaccino più discusso possa essere collegata a un raro effetto collaterale assimilabile a quello che può essere rinvenuto in pazienti trattati con eparina.

Vaccino AstraZeneca

Entrando nello specifico, il Comitato ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi venosa cerebrale e di 24 casi di trombosi venosa splancnica avvenuti entro il 22 marzo 2021, di cui 18 fatali (su circa 25 milioni di persone cui è stato somministrato il Vaxzevria). La conclusione secondo il Prac sarebbe che all’origine di questi casi vi sarebbe una reazione immunologica contro antigeni diversi dalla proteina Spike e probabilmente diretta contro le piastrine. In pratica, dunque, il vaccino in alcuni casi determinerebbe la diminuzione del numero di piastrine. Di conseguenza si formerebbero dei coaguli di sangue che finiscono nelle vene cerebrali o dell’addome.

Trombosi dopo il vaccino: i sintomi da controllare

Continua lo studio del Prac sottolineando come finora la maggior parte dei casi si sia verificato in donne di età inferiore ai 60 anni. Il tutto entro due settimane dalla vaccinazione. Tuttavia, questo non deve portare a una sfiducia nei confronti del vaccino. Anzi le campagne devono proseguire con costanza, pur nella consapevolezza che, in caso di sintomi, sarà necessario invocare un intervento medico tempestivo.

Questo l’elenco di sintomi che l’EMA ha stilato, tra quelli che possono aiutare a riconoscere le persone colpite da trombosi: fiato corto, dolore al petto, gonfiore alle gambe, persistente dolore alla pancia, sintomi neurologici (tra cui mal di testa grave o visione offuscata), piccole macchie di sangue sotto la pelle. Una serie di sintomi che saranno aggiunti subito nel foglietto illustrativo del vaccino in questione, insieme agli altri possibili effetti collaterali.

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