Anche i disabili hanno il diritto al piacere: arriva l’assistente sessuale anche in Italia.
È ancora tabù per molte famiglie, ma i disabili hanno il diritto di vivere una vita sessuale proprio come tutti noi. Cosa che, però, non sempre accade e perciò sono state create associazioni con assistenti sessuali in modo da poter permettere i disabili di ritrovare la loro intimità e il loro piacere fisico. In realtà, in Italia che siamo ancora un po’ arretrati sotto questo punto di vista, poiché in molti paesi europei come Germania, Danimarca, Svizzera, Olanda e Austria, l’assistente sessuale esiste già da oltre 30 anni. Ma precisamente di cosa si occupa questo assistente per i disabili? Scopriamolo insieme…
Assistente sessuale per disabili
Precisiamo sin da subito che l’assistente sessuale non è sinonimo di prostituzione, anzi. Rappresenta una figura fondamentale per aiutare la persona disabile a ritrovare il piacere sessuale e iniziare un’avventura di erotismo che ha perso strada facendo. Ovviamente lo stesso vale per chi non ha mai avuto rapporti sessuali e non è a conoscenza del piacere che può provare grazie al sesso. L’assistente, in questo caso, lo trasporta alla scoperta del suo corpo scatenando impulsi sessuali e psicologici.
Difatti, molti promotori dell’iniziativa ritengono sia molto importante inserire nella loro vita la sessualità proprio come la vive chi non è portatore di handicap. Purtroppo, in Italia il servizio è privato poiché l’ASL non ha intenzione di approvare questa figura come “professionale”. Sono anni che gli ideatori italiani lottano per far riconoscere legalmente il loro mestiere con lo scopo di far comprendere a chi di competenza che anche le persone disabili provano desideri sessuali e una vita sessuale non appagante può influire molto sulla loro salute psicologica.
In poche parole, viviamo in una società in cui i disabili non hanno il diritto al sesso, al piacere e ad una vita come tutti gli altri.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/graffiti-disabilit%C3%A0-donna-maschio-1088873/