Assegno unico più alto a febbraio 2023: per l’Isee c’è tempo fino al 28 febbraio

Assegno unico più alto a febbraio 2023: per l’Isee c’è tempo fino al 28 febbraio

Buone notizie per milioni di famiglie italiane: l’assegno unico sarà più alto a febbraio 2023. E’ corsa all’aggiornamento dell’Isee.

Grazie agli adeguamenti legati all’inflazione dello scorso anno, l’assegno unico sarà più alto a partire dal mese di febbraio 2023. Milioni di famiglie italiane potranno ricevere anche l’arretrato di gennaio, ma dovranno aggiornare l’Isee: c’è tempo fino al 28 febbraio.

Assegno unico più alto a febbraio 2023

Nel mese di febbraio 2023, l’assegno unico sarà più alto perché gli importi saranno adeguati per legge all’indice di inflazione dello scorso anno. Al momento non sono state rese pubbliche le tabelle ufficiali con le somme maggiorate, ma si possono già fare delle ipotesi. Gli aumenti, stabiliti dal decreto legislativo istitutivo della misura universale (Dlgs 230/2021), partiranno a febbraio e verranno corrisposti anche gli arretrati di gennaio.

Secondo le prime stime, l’assegno unico vedrà un aumento dell’8,1%, pari alla variazione media annua dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) di Istat. Questo significa che la soglia minima per un figlio minore, attualmente pari a 50 euro, salirà a 54,05 euro. Ovviamente, il minimo spetta a quanti non presentano dichiarazione Isee aggiornata. E’ bene sottolineare che gli adeguamenti riguardano anche le soglie dell’Isee: dai 40 mila euro, l’importo base verrà riconosciuto oltre 43.240 euro.

Assegno unico più alto: scatta la corsa all’aggiornamento dell’Isee

In attesa dell’assegno unico più alto, le famiglie che ne beneficeranno si stanno già preparando alla presentazione dell’Isee. La Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) all’Inps, infatti, si potrà fare entro il 28 febbraio 2023. Quanti non provvederanno all’aggiornamento, percepiranno soltanto la quota minima per ogni figlio. In ogni modo, ci sarà tempo fino al 30 giugno per mettersi in regola e ricevere eventuali arretrati. Dall’1 luglio, non sarà data più alcuna possibilità e si dovrà attendere l’anno successivo.