Asia Argento torna a parlare delle violenze subite dal produttore cinematografico Weinstein quando aveva appena 21 anni.
Asia Argento, in occasione di un’intervista sul settimanale Oggi, torna a parlare delle violenze sessuali e psicologiche perpetrate dal produttore Weinstein. Quando l’attrice ha denunciato il fatto è scoppiata un’enorme polemica che, sopratutto in Italia, le ha causato non poco dolore. Asia rivela i dettagli e le conseguenze di quelle terribili giornate.
Asia Argento racconta delle violenze ricevute
Il produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein è stato accusato nel 2018 di aver usato violenza sessuale su Asia Argento. L’attrice italiana è stata la prima a denunciare l’accaduto per poi aprire la strada ad altre donne che hanno dichiarato le medesime violenze. All’epoca dei fatti, Asia aveva 21 anni e ancora non sapeva come gestire una situazione di quell’entità. Ai microfoni di Oggi, Asia Argento dichiara: “Pensavo che fosse innamorato di me. Ma non era così. Era soltanto malato. Era un predatore seriale. È il suo modus operandi. Vuole dominare la vittima, rubarle tutto ciò che ha di prezioso e intimo. Ha bisogno di sentirsi potente. D’altra parte, benché lo si racconti meno, era terribile anche con i registi. Era onnipresente, rifaceva il montaggio dei film, rubava la creatività degli altri. La gente aveva paura di lui”. Poi sulla solidarietà tra donne, dichiara: “Non esiste una vera complicità femminile nel nostro mestiere. Troppe gelosie”.