Aprile, un week end avventuroso a Napoli

Aprile, un week end avventuroso a Napoli

Alla scoperta dell’acqua dolce e salata della Città Nuova

Aprile, un week end avventuroso a Napoli potrebbe significare andare alla scoperta del Parco Protetto della Gaiola, un meraviglioso scorcio di mare nella penisola di Posillipo oppure scendere nelle viscere della città lungo i cunicoli degli antichissimi acquedotti greci e romani.

Aprile, un week end avventuroso a Napoli: nei fondali di Posillipo

Gli isolotti della Gaiola, che sorgono a brevissima distanza dalla costa di Posillipo, danno il nome al Parco Sommerso nato nel 2002 e che si occupa di salvaguardare lo stupendo paesaggio, la flora e la fauna marina del territorio che va dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi. Le attrattive del parco sommerso sono costituite dalla sua particolare commistione di aspetti geologici (a causa dell’attività vulcanica del territorio), biologici e archeologici. Il bradisismo, ovvero l’abbassamento progressivo della costa, ha fatto sì che le numerose costruzioni che in epoca greca e romana punteggiavano una delle coste più belle del golfo di Napoli siano ora finite sotto il pelo dell’acqua. In questo suggestivo scenario esemplari della flora e della fauna marina hanno colonizzato le ville, i ninfei, le antiche vasche per l’allevamento delle murene.
Il parco organizza visite didattiche, visite guidate in barche dal fondo trasparente, itinerari in barca a vela che da Posillipo giungono fino a toccare il Maschio Angioino nel cuore del porto di Napoli e l’isolotto di Nisida. Per chi possiede un brevetto da sub è possibile partecipare a itinerari in immersione subacquea.

Lungo gli antichi cunicoli degli acquedotti

Sorta grazie al tufo che veniva estratto dal suo sottosuolo, Napoli si regge in bilico su enormi cavità che nel corso dei secoli sono servite per immagazzinare scorte d’acqua e per accogliere i cittadini durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Attualmente è possibile scoprire in un suggestivo percorso alcuni rami degli acquedotti greci grazie all’associazione “Napoli Sotterranea”, che si occupa di organizzare giornalmente visite guidate che illustrino le diverse e inaspettate sfaccettature del sottosuolo tufaceo napoletano, in cui sono coltivati orti ipogei e conservati reperti risalenti all’epoca dei bombardamenti in un piccolo museo della guerra. Scendere nelle viscere di Palepolis, la città antica, e riemergere al sole della brulicante vita della città contemporanea sarà un’avventura indimenticabile.