Il direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti vuole una semplificazione delle regole anti-Covid, ecco cosa ha detto.
L’infettivologo Matteo Bassetti è sempre molto chiaro sulle sue idee in merito alle misure e alle restrizioni contro il Covid-19 ed è convinto, secondo le ultime dichiarazioni, che vadano riviste alcune cose.
Matteo Bassetti torna a chiedere una revisione delle regole attualmente in vigore, ritenendo che alcune siano troppo anacronistiche e anche inutili. In un’intervista a Libero, il medico ha detto ancora una volta la sua: “La gente è stufa, non si può andare avanti così. Invito la politica a fare attenzione: un cittadino stufo, quando hai a che fare con una malattia infettiva, è il pericolo maggiore in cui puoi imbatterti, perché non segue più alcuna regola. Agli italiani andrebbe eretto un monumento: il 90% si è vaccinato, e la percentuale continua a crescere. Hanno e abbiamo rispettato tutte le regole, ma nonostante questo resistono restrizioni insensate.”
L’infettivologo ha poi continuato, parlando anche del limite di capienza imposto negli stadi e nei luoghi al chiuso: “Al limite di 5 mila spettatori negli stadi, che poi non si capisce perché siano 5 mila sia a San Siro che ne può contenere 80 mila sia a La Spezia che ha 11 mila posti. Tra poco pare che si torni al 50%, e non ha comunque senso dato che nei cinema e nei teatri, quindi al chiuso, viene accettata la capienza totale. Limitare gli ingressi, con così tanti vaccinati, le mascherine e la sanificazione degli ambienti oltre che sbagliato è anacronistico”
Tra le restrizioni alle quali si è riferito Matteo Bassetti c’è quella delle mascherine all’aperto, che secondo lui andrebbe abolita all’istante: “Non se ne può più, buttiamola! La Francia la abolisce martedì. Nel Regno Unito l’hanno vista appena. L’hanno abbandonata anche in gran parte della Spagna. Non vedo perché l’Italia debba proseguire. Se nelle prossime 2-3 settimane i dati del contagio e dei ricoveri continueranno a scendere sarà il momento di abbandonare le limitazioni, almeno quelle più cervellotiche”
Inoltre, Bassetti ha voluto rimarcare l’importanza di non fare tamponi a chi non ha sintomi, una cosa secondo lui di vitale importanza: “Bisogna smettere di fare il tampone a chi non sta male: è questo il vizio di forma, perché dal momento che scopri che uno è positivo non è che lo puoi mandare a scuola. Ma se la finiamo di controllare chi sta bene… Dobbiamo capire che i tamponi vanno fatti solo a chi ha sintomi e a chi deve uscire dalla quarantena. Siamo arrivati all’isteria. Non stiamo facendo i tamponi per effettuare il tracciamento, che comunque è impossibile a questo ritmo. Li stiamo facendo a uso esclusivamente individuale: ho dati che dimostrano che c’è chi ne fa due nello stesso giorno, mattina e pomeriggio”