Problemi tecnici e paura di non riuscire a prepararsi in tempo sono solo alcuni dei peggiori timori che scatenano l’ansia da Zoom.
Quella che in breve si potrebbe riassumere definendola con il termine di ansia da Zoom è in realtà una nuova forma di ansia da prestazione che sta via via prendendo piede in questi mesi. I lavoratori costretti a reinventare la loro routine quotidiana hanno dovuto adottare nuovi metodi di comunicazione con i colleghi. Tra questi, la videochiamata è stata senza dubbio la forma di comunicazione che ha preso più piede, ma non senza lasciare degli strascichi. Ma da cosa deriva tutta quest’ansia quando una videochiamata incombe?
Le origini dell’ansia da Zoom
Buffalo 7 è un’agenzia inglese specializzata nella realizzazione di presentazioni per le aziende e ha condotto un interessante sondaggio per indagare le cause di questa nuova forma di ansia da prestazione che sta prendendo piede tra chi lavora da casa. Dal sondaggio è emerso che il 73% degli intervistati ha provato ansia, almeno una volta, durante una videochiamata (su Zoom, ma non solo). Non stupisce che lo stress generato dalle videochiamate sia stato soprannominato Zoom fatigue, proprio dal nome di una delle piattaforme più in voga.
Ma il problema sta nella chiamata in sé o nel vedersi faccia a faccia? Non sorprende scoprire che il 76% delle persone prova più agitazione per una videochiamata rispetto ad una semplice telefonata. Dietro tutta quest’ansia c’è la paura che qualcosa possa andare storto, le preoccupazioni, infatti, riguardano in primis il timore di avere problemi durante il collegamento che possano impedire di proseguire con la videochiamata. Vediamo quali altre difficoltà sono emerse dalle risposte degli intervistati.
Le situazioni che scatenano più ansia
L’83% degli intervistati ha paura che un problema durante il collegamento interrompi la videochiamata, mandando a monte la riunione o facendo perdere tempo prezioso, mentre il 56 % si preoccupa invece di non riuscire ad essere sentito. Le paure prima di una conferenza sono date anche dalla mancanza del tempo sufficiente a scegliere l’outfit o semplicemente riuscire a rendersi presentabili (41%) e di avere troppe persone su cui doversi concentrare (23%) non riuscendo così a sapere come guardare attraverso la webcam (18%). I maggiori timori sono dati, quindi, dalla tipologia di comunicazione in sé, basti pensare che il 34% delle persone che hanno partecipato al sondaggio hanno espresso i loro timori sull’inadeguatezza dello sfondo alle loro spalle durante le chiamate.