Anne Frank – La mia migliore amica: tutto sul film Netflix

Anne Frank – La mia migliore amica: tutto sul film Netflix

‘Anne Frank – La mia migliore amica’, il film Netflix che raccontata la storia di Anna Frank da un punto di vista diverso dal solito.

La storia di Anna Frank è nota a (quasi) tutti, così come il suo Diario è stato letto in tutto il mondo da milioni e milioni di persone. Anche il cinema si è occupato di lei e il film del 1959 diretto da George Stevens con protagonista Millie Perkins è diventato un simbolo della cinematografia sulla Shoah. Anche Netflix ha deciso di dedicare una pellicola si questa celebre vicenda storica: Anne Frank – La mia migliore amica. Vediamo ora tutto quello che c’è da sapere su questo film.

Anne Frank – La mia migliore amica: uscita su Netflix

Anne Frank – La mia migliore amica è basato sull’omonimo libro di Hannah Goslar, amica d’infanzia e compagna di scuola di Anna Frank: le due ragazzine si sono poi rincontrate nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, poco tempo prima che Anna morisse. Il film è disponibile su Netflix a partire da martedì 1 febbraio 2022.

Lavagna con scritto Anne Frank e Margot Frank

Anne Frank – La mia migliore amica: il cast del film

A interpretare le due giovani protagoniste di Anne Frank – La mia migliore amica, ovvero Anna Frank a Hannah Goslar. sono rispettivamente Aiko Beemsterboer e Josephine Arendsen. Il film di Netflix è diretto dal regista Ben Sombogaart.

Anne Frank – La mia migliore amica: la storia vera

Nel corso di un’intervista la vera Hannah Goslar, che ha 93 anni e vive a Gerusalemme, ha raccontato la sua storia d’amicizia con Anna Frank:

“Vivevamo vicine e il nostro primo incontro avvenne nel 1934. Ci incontrammo in un negozio di alimentari. Mia madre e la madre di Anne, ricordo, cominciarono a parlare tedesco perché nessuna delle due conosceva l’olandese. Anne era con lei. Il giorno dopo, quando la rividi all’asilo, la riconobbi di schiena e corsi ad abbracciarla. Da allora, divenimmo amiche

A scuola, anni dopo, Anne tra una lezione e l’altra scriveva su un diario, che proteggeva da sguardi indiscreti. Tutti le chiedevano cosa scrivesse ma la risposta era la stessa per tutti: non sono affari tuoi! Era una bambina come le altre, normale.

Quando la rividi nel campo di concentramento, provai sentimenti contrastanti. Ero felice di rivederla ma al tempo stesso triste. Speravo si fosse salvata scappando in Svizzera. Solo dopo la fine della guerra, seppi della morte di Anne. Ero ancora ricoverata in ospedale quando ricevetti la visita di Otto Frank. Fu lui a dirmi che entrambe le sue figlie non erano sopravvissute”.

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