La moglie di Gianni Morandi e i retroscena sull’incidente: “Lo spavento è stato troppo forte”

La moglie di Gianni Morandi e i retroscena sull’incidente: “Lo spavento è stato troppo forte”

La moglie di Gianni Morandi, Anna Dan, ha ripercorso i tragici istanti che hanno visto protagonista suo marito quando è caduto in un rogo.

Anna Dan ha raccontato per la prima volta al Corriere della Sera i tragici attimi in cui si è resa conto del pericolo corso da suo marito, Gianni Morandi, caduto tra le fiamme mentre dava fuoco ad alcune sterpaglie nella sua casa a Bologna. Il cantante ha in seguito rivelato di essersi procurato gravi ustioni sul 15% del corpo e ha trascorso circa un mese nel centro Grandi Ustioni di Cesena. “Ha preso una bella botta! Questa avventura non se la scorda perché lo spavento è stato troppo forte. Lo vedeva specchiato sulla mia faccia mentre si ostinava a chiedermi se avessi in casa qualcosa per le scottature“, ha confessato Anna.

Gianni Morandi

Anna Dan e l’incidente di Gianni Morandi

Anna Dan, moglie di Gianni Morandi, non si trovava con lui al momento del grave incidente avuto dal cantante lo scorso marzo, mentre ripuliva dai rami secchi la sua casa di campagna, a Bologna. La donna ha rivelato che avrebbe parlato con lui al telefono e subito sarebbe corsa verso casa, dove le sarebbe stato immediatamente chiaro che la situazione fosse grave:E non c’era verso di dissuaderlo. ‘Gianni dobbiamo chiamare l’ambulanza’, ma lui, niente. Dopo un po’, l’ho convinto e gli infermieri, vedendolo, gli hanno messo una flebo di antidolorifico e lo hanno portato a Cesena”, ha raccontato. Il cantante ha trascorso circa un mese nel Centro Grandi Ustioni di Cesena e oggi starebbe ancora proseguendo le cure per cercare di tornare a muovere una mano.

Le condizioni del cantante

Oggi Morandi sta meglio e sta rapidamente guarendo dagli strascichi dovuti alle ustioni. Una volta lasciato l’ospedale il cantante aveva confessato a Il Resto del Carlino il terrore da lui vissuto al momento dell’incidente: “Col passare dei giorni mi spavento sempre di più. Perché mi rendo conto del rischio che ho corso e di quanto sono stato fortunato. Prima di tutto, ho salvato la vita: perché quando cadi dentro a una buca così, mentre spingi dentro un tronco che pensi faccia resistenza, e ti trovi in mezzo alle braci, con le fiamme intorno, è una cosa tremenda. Mi sono attaccato con le mani a un ramo che bruciava pur di saltare fuori. La seconda cosa importante è che ho salvato la faccia”.