L’avvocato Andrea Diprè sarebbe stato ricoverato nelle ultime ore a causa di un’overdose. Come sta adesso? Scopri le ultime news.
Andrea Diprè è diventato famoso grazie ai social, soprattutto ai tempi in cui frequentava Sara Tommasi. Da anni conduce una vita all’insegna di droghe e dissolutezza, ma forse questo stile di vita potrebbe essergli costato caro. Infatti, nel pomeriggio di martedì 14 maggio un caro amico dell’avvocato ha fatto sapere all’amministratore dell’account Videotecadipreista che Diprè sarebbe stato ricoverato in ospedale a causa di un’overdose.
Ecco cosa sappiamo sulle attuali condizioni di salute.
Andrea Diprè: l’annuncio che preoccupa i fan
L’annuncio che ha preoccupato i fan è stato pubblicato sulla pagina Videotecapreista, con un lungo post.
In più, nella giornata di ieri il sito bufale.net ha tentato di contattare l’ospedale in cui sarebbe ricoverato l’ospedale, ma senza successo.
Ha, però, riportato la seguente notizia: “Un caro amico del giornalista, il quale avrebbe confermato la presenza presso una nota struttura ospedaliera di Trento. Al momento non è dato saperne di più, in quanto la suddetta struttura non ha fornito una risposta ai nostri quesiti. Insomma, restiamo in attesa di maggiori indicazioni dopo i rumors relativi ad Andrea Dipré ricoverato dopo una presunta overdose oggi, sperando che tutto possa essere smentito nel più breve tempo possibile. Vi faremo sapere appena ci saranno ulteriori aggiornamenti in merito“.
Andrea Diprè non è in rianimazione
Un ulteriore aggiornamento viene dal quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige che, riuscendo a mettersi in contatto con la struttura ospedaliera, ha rivelato: “Andrea Diprè sarebbe ricoverato all’ospedale Santa Chiara. L’annuncio è arrivato direttamente dalla sua pagina Instagram attraverso un post, scritto dall’amministratore del profilo. Secondo quanto scritto sul post la situazione sembrerebbe abbastanza grave. Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte del personale dell’ospedale di Trento che, allo stesso tempo, però, ne esclude un ricovero in rianimazione“.