Cosa si intende con “triplendemia”: gli esperti e gli scienziati lanciano l’allarme per l’autunno 2022, tra Covid, influenza e Rsv.
Dalla pandemia alla “triplendemia” il passo è molto breve. In questo autunno 2022 non c’è solo il Covid a pubblicare gli esperti. L’arrivo dei primi freddi stagionali, attesi a lungo e giunti con qualche settimana di ritardo, sta infatti allarmando gli esperti. Oltre al rischio di una risalita dei contagi del Coronavirus, in questo periodo si sta assistendo a un aumento dei casi anche di influenza e di Rsv (virus respiratorio sincinziale). Per questo motivo negli ambienti medici si sta parlando sempre più non tanto di pandemia quanto di “triplendemia”.
Triplendemia: significato e pericoli
Con l’arrivo dell’autunno, il Covid si è fatto più pericoloso e i contagi stanno aumentando a vista d’occhio. A dare manforte al virus che maggiormente ci ha preoccupati negli ultimi anni, però, è anche l’aumento dei contagi da influenza e Rsv. Un triplo attacco che sta allarmando gli esperti.
D’altronde, sottolineano gli esperti, il virus sinciziale e l’influenza sono sempre dei pericoli costanti con il ritorno del freddo. Stavolta, però, a peggiorare la situazione sarebbe l’aumento improvviso della circolazione nel nostro Paese del virus del Sars-CoV2, nelle ultime varianti ancora più contagioso. Un triplo attacco virale che potrebbe mettere a dura prova il nostro sistema sanitario nei prossimi mesi, almeno fino a marzo.
Come difendersi dal triplo attacco
Non è solo l’Italia ad essere soggetta a questo rischio, ma l’intera Europa. Per questo motivo l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, ha invitato tutti ad alzare la guardia, spiegando: “Ci aspettiamo che Covid e influenza circoleranno contemporaneamente durante l’autunno e l’inverno. Per questo le persone vulnerabili saranno maggiormente a rischio. Campagne di vaccinazione congiunte sono in corso in molti Paesi. Perciò invitiamo i cittadini idonei a trarne vantaggio“.
Attraverso la voce di Marco Cavalieri, capo della strategia vaccinale dell’Ema, l’Agenzia ha fatto sapere che si sta seguendo con attenzione lo sviluppo delle nuove varianti e sottovarianti del Covid, che è molto più veloce rispetto a quanto può essere l’adattamento dei vaccini. Questo però non vuol dire che non si debba continuare a vaccinarsi con i farmaci già a nostra disposizione, in grado comunque di metterci al riparo dai rischi più gravi del virus.