L’Europa teme una pandemia da aviaria e si muove in anticipo: la decisione della Commissione sui vaccini contro il virus.
C’è un nuovo incubo che aleggia sull’Europa. Mentre la pandemia da Coronavirus si avvia alla probabile conclusione, sta nascendo l’allarme per lo scoppio di una nuova pandemia, causata stavolta dall’aviaria. Negli ultimi tempi si stanno registrando diversi casi in tutto il mondo, e per questo motivo l’Unione europea non vuole perdere tempo e ha deciso di agire in anticipo per evitare ogni diffusione del contagio. Ecco cosa si rischia e quali sono le mosse decise dalla Commissione sulle emergenze sanitarie.
Allarme aviaria: l’Europa corre ai ripari contro una nuova pandemia
L’esperienza con il Covid-19 deve servire da monito per l’Unione europea e per tutti i paesi del mondo. Per questo motivo nel Vecchio continente si è deciso di agire subito, all’arrivo delle notizie dei primi contagi, per cercare di prevenire l’arrivo di un’ondata nelle prossime settimane, evitando l’Torna l’incubo pandemia: l’aviaria spaventa l’Unione europea che si è commesso nel 2020.
Secondo quanto trapela da Bruxelles, la Commissione avrebbe firmato immediatamente i contratti con due case farmaceutiche, per prenotare i vaccini contro l’aviaria già esistenti, qualora un ceppo del virus dovesse passare all’uomo. Lo ha confermato Stefan de Keersmaecker, portavoce esecutivo dell’Ue: “I vaccini esistono e dopo una dichiarazione di pandemia di influenza da parte dell’Oms, le compagnie li aggiornerebbero sui ceppi virali che causano la pandemia“.
In particolare, i vaccini autorizzati in Europa contro questo tipo di influenza sarebbero il Nobilis influenza H5ND, per il pollame, e il Pa-Olvac+I+E, per i tacchini. Stando a quanto riferito, i contratti firmati dalla Commissione riguarderebbero l’acquisto di vaccini adattati però per l’essere umano, qualora il virus dovesse essere trasmesso dai volatili all’uomo, innescando il rischio di una nuova pandemia.
L’Europa rischia davvero una nuova pandemia?
La domanda che molti si pongono, davanti a questo affannarsi dell’Unione europea per prevenire un eventuale contagio, è quale possa essere il rischio effettivo di scoppio di una nuova pandemia nel Vecchio continente. Al momento le preoccupazioni non sarebbero molto fondate. Sembra infatti che la principale vittima del virus in Europa siano i gabbiani. Di conseguenza la possibilità che il contagio possa passare alla popolazione umana è bassa.
Tuttavia, nel 2023 si sarebbero già registrati quattro casi di aviaria negli esseri umani, in diversi posti nel mondo: Cambogia, Ecuador e Cina. Per questo motivo è necessario tenere alta la guardia e agire preventivamente per evitare ogni rischio di sviluppo di una pandemia che avrebbe conseguenze gravissime non solo sulla salute delle persone, ma anche sulle economie fragili dell’Unione europea, che stanno faticosamente cercando di rimettersi in sesto.