Come tenere in cattività il famoso pesce tropicale
Appartiene alla famiglia degli acanturidi, e popola principalmente l’Oceano Indiano e Pacifico (alcune specie anche il Mar Rosso e il Mar dei Caraibi). Una varietà in particolare, il Paracanthurus hepatus, è diventata popolare grazie alla simpatica e bizzarra pesciolina Dory, protagonista di Alla ricerca di Nemo e del sequel in uscita Alla ricerca di Dory. Un altro nome attribuibile a questo esemplare è quello di pesce chirurgo, a causa delle lame che presenta alla base della coda; si tratta di un pesce molto richiesto dagli acquariofili, ma come fare ad allevare il pesce chirurgo in acquario?
Un animale dalle necessità particolari
Il sogno di ogni possessore di acquario può presto trasformarsi in un incubo se non si ha abbastanza esperienza con i pesci tropicali. Il pesce chirurgo, infatti, ha bisogno di molto spazio per muoversi visto che nuota a velocità elevata (con il suo caratteristico movimento ondulatorio). Inoltre, è un esemplare che va inserito per ultimo in un acquario già densamente popolato, perchè diventa aggressivo con quelli di taglia e livrea simile una volta impossessatosi dell’ambiente circostante.
Come nutrire e curare il pesce chirurgo in acquario
Per quanto riguarda l’alimentazione, il pesce chirurgo ha bisogno di rifornirsi di alghe anche giornalmente; non solo quelle commerciali, ma anche quelle per la preparazione del sushi. Affiancare alle alghe un tipo di mangime granulato o microincapsulato e poco inquinante. Evitare invece la lattuga: è prevalentemente composta da acqua e quindi poco nutriente. In generale, pesci simili tenuti in acquario possono soffrire al punto di ammalarsi, sviluppando patologie come il nanismo indotto (un’interruzione della crescita) o lasciandosi morire di inappetenza. Se curati per bene, però, possono rivelarsi davvero intelligenti e arrivare addirittura a riconoscere il proprietario o attirare l’attenzione con scodate per convincerlo a farsi dare da mangiare.
