In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il direttore di Chi Alfonso Signorini ha espresso il desiderio di diventare padre, attraverso l’adozione
Un messaggio lanciato attraverso il Corriere della Sera, dal quale ĆØ stato intervistato, che ĆØ anche un suo desiderio personale, quello di avere un figlio. Alfonso Signorini, direttore di Chi, ha espresso la sua voglia di diventare padre e l’auspicio che tutto non sia ridotto all’orientamento sessuale dei genitori. Signorini, che non ha mai avuto problemi – giustamente – a dichiararsi omosessuale, ha detto chiaramente di voler diventare padre. “Lo desidero”, ha detto Signorini. “Come omosessuale mi sento castrato da questo punto di vista”, ha detto il diretto del noto giornale di gossip. “Vorrei vivere in uno Stato dove una coppia gay che ha il desiderio di adottare un bambino lo possa fare, semplicemente”.
Alfonso Signorini e Paolo Galimberti coppia per dieci anni
Un cambio di rotta politico, quello che vorrebbe Alfonso Signorini, che al contrario di altre coppie gay diventate genitori attraverso la modalitĆ dell’utero in affitto, ricorrendo quindi ad una madre surrogata. “Non percorrerei mai la strada dellāutero in affitto, non ĆØ nelle mie corde, nella mia personalitĆ . Anche se non giudico chi fa questa scelta”.
Su Chi gli scoop sulle storie dei vip sono all’ordine del giorno, ma Alfonso Signorini – il cui ex compagno ĆØ Paolo Galimberti – ĆØ molto geloso della propria vita privata, e non ĆØ al momento nota la presenza o meno di un compagno.
Alfonso Signorini sui diritti civili: “Salvini mi piace perĆ²…”
Un messaggio, quello di Signorini anche al nuovo governo: il giornalista ha detto di apprezzare Salvini ma di volere di piĆ¹ dal punto di vista dei diritti civili: “Salvini parla alla pancia degli italiani ed esprime il sentire della gente. Lo esprime davvero molto bene e devo dire che a me piace, ci eravamo disabituati ad una politica fatta cosƬ”, ha detto Signorini. Che perĆ² ha poi aggiunto:”Lui che ha questa grande capacitĆ deve tenere presente che esistono altre realtĆ che sono certo la minoranza ma che non per questo non debbono essere tutelate”.