“Daspo per gli artisti che fanno politica”: la proposta shock della Lega

“Daspo per gli artisti che fanno politica”: la proposta shock della Lega

Il sottosegretario leghista Alessandro Morelli ha fatto una proposta che ha suscitato molto scalpore nell’opposizione.

In un’intervista rilasciata a “Libero”, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessandro Morelli, ha proposto l’introduzione di un “Daspo” per gli artisti che utilizzano i palcoscenici della Rai per esprimere posizioni politiche anziché limitarsi alle esibizioni musicali. Sanremo “è il Festival della canzone italiana ed è vergognoso che venga utilizzato e sfruttato da chi dovrebbe solo cantare e invece fa altro: fa della propaganda politica“, ha affermato.

Pur non facendo riferimenti diretti, le sue osservazioni arrivano in un momento di discussione acceso sugli interventi di artisti come Ghali e Dargen D’Amico, i cui messaggi durante il Festival di Sanremo hanno sollevato polemiche.

Il Daspo per gli artisti

Morelli ha messo in discussione l’opportunità che eventi dedicati alla musica, come il Festival di Sanremo, si trasformino in tribune politiche, affermando che gli artisti “dovrebbero salire sul palco, fare la loro bella esibizione e andarsene“, senza lanciare in alcun modo messaggi politici.

La proposta non si limiterebbe esclusivamente al contesto di Sanremo, bensì a tutti i programmi e agli eventi Rai, suggerendo un periodo di esclusione per chi viola questa direzione.

Ecco il suo ultimo post su Instagram.

La reazione politica

La proposta ha immediatamente scatenato un’ondata di reazioni da parte dell’opposizione, con rappresentanti di varie forze politiche che hanno evidenziato il rischio di di una limitazione della libertà di espressione e di un pericoloso precedente in termini di censura nell’ambiente artistico.

Ouidad Bakkali del Pd, insieme ad altri esponenti politici come Dario Carotenuto del Movimento 5 Stelle e Dolores Bevilacqua, hanno criticato fortemente l’idea: “Il Daspo per Sanremo e per i programmi Rai è un’assurdità“. E ancora, “Il Daspo servirebbe per il senatore leghista e, ahinoi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli per le sue dichiarazioni sconclusionate ed inaccettabili. Come si può affermare così impunemente che la libertà di opinione dovrebbe essere limitata come dice lui?”.

Da parte loro, figure di spicco dell’opposizione come Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra e Angelo Bonelli insieme a Peppe De Cristofaro, hanno denunciato la proposta come un sintomo di una visione autoritaria della gestione dell’espressione artistica, sottolineando come la libertà di parola sia un pilastro inamovibile di una democrazia funzionante.

La questione sollevata da Morelli riaccende un dibattito antico sulla natura e sui limiti dell’espressione artistica: resta da vedere se la proposta del Daspo verrà presa in considerazione a livello legislativo o se rimarrà un punto di discussione nel più ampio dibattito sulla libertà di espressione nell’arte e nella società.

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