Alessandro Michele lascia Gucci: l’addio è per divergenze creative (ed economiche)

Alessandro Michele lascia Gucci: l’addio è per divergenze creative (ed economiche)

L’annuncio ufficiale nella serata del 23 Novembre ma le voci trapelavano dal mattino: così Alessandro Michele chiude il capitolo più originale di Gucci

Ieri sera le storie e i profili social di addetti ai lavori ma anche di svariate personalità dello spettacolo erano tutte per lui, increduli a confermare e condividere voci che si sussurravano dal mattino e a cui nessuno voleva davvero credere. Impossibile pensare l’immagine, ormai finemente scolpita, di Gucci senza Alessandro Michele, eppure è successo e per il mondo della moda e non solo sarà la notizia più sconvolgente di questo 2022. Alla base ci sono divergenze creative, visioni differenti, ufficialmente e nei fatti è così, ma dietro l’effetto c’è in realtà una causa più solida ben nascosta sotto le parole di addio condivise sul profilo social del brand e di Michele.

Alessandro Michele lascia Gucci: il comunicato

Coinciso, essenziale e grato il comunicato stampa di Gucci, passionale, profondo e scolpito nel cuore l’addio di Michele che augura alla maison di proseguire il percorso al meglio, parlando chiaramente della necessità di prendere due strade diverse.

Queste le sue parole condivise su Instagram in un post: “Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere. Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa. In questo lungo periodo Gucci è stata la mia casa, la mia famiglia di adozione. A questa famiglia allargata, a tutte le singole persone che l’hanno accudita e sostenuta, va il mio ringraziamento più sentito, il mio abbraccio più grande e commosso”.

Tante le personalità che Michele con il suo garbo, la sua voglia di creare e sognare ha conquistato e fatto ambassador del marchio: Maneskin, Achille Lauro, Emma Marrone, partendo dai nostri, Jared Leto, Harry Styles, Dakota Johnson, personaggi con i quali si è andati oltre la patina costruendo rapporti di stima e di affetto. Lo stesso amore che Michele anche nel momento dell’addio riserva alla maison, concludendo il post così: “Insieme a loro ho desiderato, sognato, immaginato. Senza di loro niente di tutto quello che ho costruito sarebbe stato possibile. A loro quindi il mio augurio più sincero: che possiate continuare a nutrirvi dei vostri sogni, materia sottile e impalpabile che rende una vita degna di essere vissuta. Che possiate continuare a nutrirvi di immaginari poetici ed inclusivi, rimanendo fedeli ai vostri valori. Che possiate sempre vivere delle vostre passioni, sospinti dal vento della libertà”.

La brillante carriera in Gucci: nuova identità e sfilate memorabili

Alessandro Michele è stato direttore creativo di Gucci dal 2015 ad oggi ed è sotto l’occhio di tutti la svolta che con la sua visione originale, la sua capacità di raccontare un mondo fatto di sogni, di fantasia, di meraviglie ma anche di rispetto e di inclusione ha rivoluzionato l’universo Gucci. Ha donato al marchio un’identità nuova, chiara, decisa, che guardasse al passato in un’ottica nuova.

Tante le sfilate che hanno affascinato. Dall’ultima Gucci Cosmogonie ad Aria che ha celebrato i 100 anni della maison in un’indimenticabile viaggio tra passato e presente del dress code by Gucci, ma anche quelle che hanno provocato, come la collezione autunno/inverno 2018-2019 quando modelli e modelle hanno sfilato con al braccio teste mozzate scolpite su loro immagine.

La rottura non solo creativa, ma anche economica

Non è un caso che questa storia costruita con amore e dovizia nel tempo ha reso Gucci il marchio più desiderato del momento, un riconoscimento però che al gruppo Kering in termini economici non basta. Alla base della rottura infatti c’è quel naturale ciclo economico che si evolve in un calo di vendite: un risultato che a Gucci, risalito proprio con la carica di direttore creativo di Michele allora, ad oggi non sta più bene. Un terzo trimestre 2022 chiuso con 2.581 milioni di euro, con una crescita del 18%, al di sotto delle stime degli analisti.

E Alessandro Michele, fedele alla sua visione e consapevole dell’universo costruito, dei suoi ideali e dei suoi valori, probabilmente ha preferito preservare il suo stile e la sua identità in vista di altrettanti viaggi, che magari non avranno la scintilla del primo amore ma sapranno essere diversamente passionali e coinvolgenti. Curiosi di scoprire quale sarà, così come proseguirà l’evoluzione Gucci.