Chi sono le figlie di Alda Merini, Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti

Chi sono le figlie di Alda Merini, Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti

La poetessa Alda Merini ha avuto quattro figlie dal marito Ettore Carniti: scopriamo chi sono Emanuela, Flavia, Barbara e Simona e cosa hanno raccontato di lei…

Le figlie di Alda Merini si chiamano Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti e sono nate dal matrimonio tra la poetessa ed Ettore Carniti, marito della scrittrice scomparso nel 1983 dopo una lunga malattia. Sono cresciute per un certo periodo lontane dalla madre e affidate ad altre famiglie per via degli internamenti di lei, e hanno ripercorso una parte della loro biografia attraverso un racconto pubblicato sul sito web ufficiale dedicato alla memoria di Alda Merini donna, mamma e artista.

Chi sono le figlie di Alda Merini: la biografia

Alda Merini, famosa poetessa, ha avuto quattro figlie dal suo matrimonio con Ettore Carniti, operaio e sindacalista scomparso nel 1983 dopo una lunga malattia.

Alda Merini

La primogenita della coppia è Emanuela Carniti, nata nel 1955, un anno dopo le nozze, e seguita tre anni dopo dalla seconda figlia di Alda Merini, Flavia, classe 1958.

La terzogenita della scrittrice è Barbara Carniti, nata nel 1968, l’ultima è Simona Carniti, nata nel 1972.

Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti figlie di Alda Merini: la vita privata

Non si conosce molto della vita privata delle figlie di Alda Merini oltre ciò che loro stesse hanno raccontato, attraverso il sito web ufficiale dedicato alla madre, riguardo la difficile infanzia, il rapporto tra i genitori e la figura del padre Ettore Carniti.

Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti sono sempre rimaste lontano dai riflettori e hanno perso il padre nel 1983, la mamma nel 2009.

Intervistata da Giovanni Maria Scupola dopo la pubblicazione del suo libro intitolato Alda Merini, mia madre, Emanuela Carniti ha descritto un ritratto della storia di famiglia: “Lei era una donna molto volitiva, importante nel senso che era molto sicura di sé rispetto ai suoi valori, consapevole di essere una grande poetessa. Una donna curiosa e molto portata per le passioni estreme, per la scrittura, una donna tutta d’un pezzo. Essendo una donna complessa, la mamma occupata dalla sua arte e dalla sua poesia, era meno presente, meno attenta sebbene ce la mettesse tutta a fare la mamma“.

Alda Merini

Oggi Emanuela Carniti scrive poesie come la madre: “Credo di aver appreso questa modalità di comunicazione in casa, ho appreso senza volerlo, non mi reputo una poetesse però ho imparato questa modalità…”.

Sul padre Ettore Carniti, la primogenita di Alda Merini ha raccontato quanto segue: “Era come un bambino, da lui credo di aver preso lo stupore, la curiosità. Fondamentalmente aveva un animo un po’ da fanciullo, innocente per certi versi. Come la mamma aveva un buon senso dell’umorismo, forse su questo si trovavano, essendo diversi per estrazione e cultura, è servito a tenerli insieme tutta la vita“.

Quando le figlie erano piccole, Alda Merini entrò e uscì più volte dagli istituti psichiatrici e così loro raccontano quella fase di vita attraverso il sito web dedicato alla poetessa:

Un triste periodo di silenzio e separazione dovuto all’internamento manicomiale di nostra madre presso l’Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano. Nostra madre smette di scrivere…  un buco nero per lei e per noi. Negli  intervalli concessi per i rientri in famiglia, intervalli sempre più brevi a causa delle profonde depressioni che le provoca l’ambiente domestico, vengono concepite Barbara nel 1968 e Simona nel 1972. Anche per loro il destino vuole l’allontanamento dalla famiglia. Sempre nel 1972 nostra madre esce dal manicomio; si alternano periodi di salute e di malattia con sporadici periodi di internamento,  fino al 1979, quando fa definitivo ritorno a casa e ricomincia a scrivere raccontando la sua esperienza, gli orrori e le torture dell’internamento nell’ospedale psichiatrico“.

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