Cos’è e Rooms, la nuova funzione di Airbnb

Cos’è e Rooms, la nuova funzione di Airbnb

Airbnb lancia Rooms: cos’è e come funziona la nuova opzione più economica e, per certi versi, più rischiosa.

Airbnb torna, per certi versi, alle origini. In vista della prossima estate, ormai alle porte, la nota azienda americana ha annunciato, in una conferenza stampa a New York, una grande novità dedicata ai viaggi che si ricollega alla filosofia alla base della nascita dell’app, ormai molti anni fa. Si chiama Rooms ed è una nuova funzione che punta ad aumentare gli affitti brevi, quelli per le vacanze, e non gli affitti a lungo periodo di interi appartamenti. Una soluzione più economica ma non priva di qualche rischio. Scopriamo insieme come funziona.

Come funziona Rooms, la nuova funzione di Airbnb

Alla base di questa novità importante di Airbnb c’è il ritorno alla filosofia della società Couchsurfing, ossia la volontà di creare delle community che permettano a tutti i potenziali viaggiatori di trovare un posto in cui dormire, anche una stanza, un letto e un divano, in ogni parte del mondo, anche attraverso degli scambi.

Viaggio in auto vacanze

Tenendo presente questo obiettivo, Rooms non permette quindi di affittare intere abitazioni per lunghi periodi, ma solo singole stanze per periodi brevi, a un prezzo ovviamente molto conveniente. Il costo medio di una singola sistemazione, in questa nuova funzione di Airbnb, è di circa 67 dollari. Un prezzo non certo elevato ma che nasconde anche un aumento dei possibili rischi, in caso di host non proprio ospitali. Insomma, una soluzione per tutte le tasche ma destinata a un target specifico, e con un obiettivo ulteriore che da anni è fisso nella mente di Chesky e dei vertici dell’azienda.

Arriva anche Host Passport

Oltre alla categoria Rooms, è in arrivo su Airbnb un’altra novità importante: la funzione Host Passport. Di cosa si tratta? Di una funzione per aiutare i turisti a conoscere il proprio potenziale host per evitare di incappare in un’esperienza negativa.

È stato dimostrato che essere cronicamente soli equivale a fumare un pacchetto di sigarette al giorno, il che può accorciare la durata della vita fino a 15 anni“, ha raccontato il ceo Chesky in conferenza stampa, aggiungendo: “Non siamo qui per risolvere questo tipo di problema, ma possiamo fare una nostra piccola parte nel tentare di aiutare a riunire le persone“. Ed è per questo motivo, per convincere le persone a preferire un host a un albergo, che l’azienda ha deciso di implementare anche quest’ulteriore novità.

Il doppio obiettivo di Airbnb

Se da un lato Airbnb vuole fornire ai propri clienti un servizio non solo più economico, ma anche migliore per viaggiare in posti lontani e sconosciuti, grazie magari all’aiuto di un host che possa diventare anche una guida turistica, dall’altro la novità dovrebbe permettere all’azienda anche di frenare uno degli utilizzi che in questi anni alcune persone hanno fatto dell’app.

Da qualche tempo c’è infatti chi ha fatto dell’affitto su Airbnb un business. Alcune società in particolare avrebbero acquistato (o affittato) interi immobili nei centri storici per renderli poi disponibili sul sito. Una cosa accaduta, ad esempio, in città molto richieste come Firenze. Un fenomeno che evidentemente i vertici della società americana vogliono arginare anche attraverso un cambiamento della filosofia stessa alla base dell’app.