Adriana Volpe: l’ex marito Roberto Parli rischia 3 anni per violenze psicologiche

Adriana Volpe: l’ex marito Roberto Parli rischia 3 anni per violenze psicologiche

L’ex marito di Adriana Volpe, Roberto Parli, rischia fino a tre anni per violenze psicologiche: è successo durante il Grande Fratello.

La famosa conduttrice televisiva Adriana Volpe è di nuovo al centro di una vicenda giudiziaria. Stavolta, però, non si tratta di accuse di diffamazione, ma qualcosa di molto più grave. Infatti, l’ex marito, Roberto Parli, è accusato di maltrattamenti psicologici nei confronti della Volpe e della loro figlia di nove anni.

Il pm ha chiesto una condanna di tre anni di reclusione. Ma scopriamo che cosa è successo.

Adriana Volpe: le accuse contro Parli

Adriana Volpe e Roberto Parli si sono separati nel giugno 2021 dopo oltre dieci anni di matrimonio. La relazione avrebbe subito un crollo definitivo durante la partecipazione della conduttrice al Grande Fratello Vip.

I testimoni vicini alla coppia hanno descritto un’escalation di comportamenti violenti e minacce verbali da parte di Parli.

ADRIANA VOLPE

Frasi offensive e intimidatorie, come “Sei una z…, quando esci ti rovino la vita“, sarebbero state pronunciate più volte dall’uomo nei confronti della conduttrice. Secondo una testimone chiave, Parli avrebbe anche abusato di alcol, aggravando la situazione domestica.

Accuse gravi contro Roberto Parli

Le testimonianze hanno rivelato un quadro preoccupante: insulti ripetuti, minacce scritte e vocali, e presunti comportamenti negligenti nei confronti della figlia. Secondo l’accusa, Parli avrebbe trascurato la bambina, non portandola a scuola né supportandola nei compiti.

Adriana Volpe ha abbandonato il Grande Fratello Vip durante la pandemia, ma il ritorno a casa non ha risolto la situazione. Secondo amici vicini alla conduttrice, la donna era profondamente turbata e faticava a gestire la crisi familiare.

L’avvocata di Parli, Laura Corbetta, ha contestato le accuse, sostenendo che manchino prove sufficienti per dimostrare la continuità dei comportamenti violenti. Ha inoltre sottolineato che un procedimento parallelo in Svizzera si è concluso con un’archiviazione.

Ora non ci resta che attendere i prossimi sviluppi della vicenda.