Adozione e affidamento, qual è la differenza?

Adozione e affidamento, qual è la differenza?

Quando si parla di adozione e affidamento la differenza tra questi due provvedimenti qual è? Facciamo chiarezza.

È piuttosto comune confondere adozione e affidamento, in realtà però si parla di due provvedimenti che coinvolgono i minori e che sono molto diversi soprattutto dal punto di vista giuridico. Vediamo quale legge disciplina le procedure in Italia e cosa c’è da sapere su adozione e affidamento e la differenza tra i due provvedimenti.

Adozione e affidamento: qual è la legge

Innanzitutto partiamo col dire che nel nostro paese c’è un’unica legge che disciplina le procedure di azione e di affidamento dei minori. Si tratta della legge n°184 del 4 maggio 1983 (che potete trovare nella Gazzetta Ufficiale). In questo provvedimento si definiscono i requisiti necessari per adottare un bambino. In particolare, oltre a stabilire quali sono i requisiti per la coppia che intende adottare, vengono anche definiti i termini per i quali il minore può accedere all’adozione o all’affidamento. Vediamo nello specifico quali sono le differenze tra questi due provvedimenti.

mamma e bambino che legge

Adozioni e affido: cosa cambia?

Si parla di affidamento quando è in atto una situazione temporanea in cui il minore è in difficoltà. Nel caso in cui, l’ambiente familiare non è idoneo, infatti i minori possono essere affidati a una famiglia che sia in grado di prendersene cura. L’obiettivo è quello di assicurare l’educazione, l’istruzione e anche il mantenimento economico del minore. Per l’affido viene, infatti, in genere stabilito un periodo di durata presunta. Al termine di questo periodo è possibile che il minore venga riaccolto dalla famiglia di origine oppure quando necessario è possibile che ci sia un nuovo affido o ancora che si vada verso l’adozione. La scelta viene sempre fatta nell’interesse del minore.

Quando il minore viene, invece, considerato in stato di abbandono e quindi “adottabile”, si può invece richiedere l’adozione. In questi casi la procedura prevede che ci sia un periodo iniziale chiamato di affidamento preadottivo, durante il quale si valuta se l’adozione sia la strada migliore per il bambino.